Apple attacca il governo Usa: "Se cediamo sarà Stato di polizia"

Apple sul piede di guerra con il governo federale: "Nessuna legge supporta un simile illimitato e ampio uso dei poteri giudiziari, che viola i diritti costituzionali". Google, Facebook e Twitter si schierano al fianco dell'azienda di Cupertino

Apple attacca il governo Usa: "Se cediamo sarà Stato di polizia"

Gli avvocati di Apple, nella documentazione presentata a un Tribunale californiano, chiedono ai giudici di annullare un'ordinanza che li obbliga a sbloccare l'iPhone di uno dei terroristi della strage di San Bernardino. Inoltre definiscono questo ordine una "forzatura" perchè "viola i diritti costituzionali" e accusano l'Fbi di voler acquisire un "potere pericoloso".

Si tratta di un ulteriore giro di vite nello scontro che contrappone l'azienda di Cupertino al governo federale Usa, un braccio di ferro che, come ha detto ieri Tim Cook, l'azienda intende portare avanti fino in fondo e cioè fino alla Corte Suprema. "Nessun Tribunale - scrivono i legali della Apple -ha mai autorizzato quello che il governo cerca di farci fare, nessuna legge supporta un simile illimitato e ampio uso dei poteri giudiziari, che viola i diritti costituzionali". "Il governo - scrivono ancora gli avvocati di Apple - ci chiede di creare una "back door" per sbloccare l'iPhone, rendendo le informazioni dei suoi clienti vulnerabili agli hacker, ai ladri di identità, agli agenti stranieri nemici". Il governo, dicono ancora gli avvocati, dicono che l'ordine "È solo per questa volta e solo per questi iPhone, pur sapendo che questo non è vero". Fonti Aple, che preferiscono restare anonime, precisano che l'ordine di fatto richiederà la creazione di "sistema operativo del governo" che potrebbe essere ripetutamente usato e potrebbe finire in mano di altri. Di fatto Apple sarebbe costretta a realizzare un software che minerebbe i suoi valori.

Ma non è finita: secondo fonti citate dai media americani anche Google, Facebook e Twitter sarebbero pronti a unirsi alla battaglia di Apple. La decisione di Microsoft va contro quanto aveva detto pochi giorni fa il suo fondatore, Bill Gates. In una intervista al Financial Times il miliardario aveva chiesto a Cupertino di collaborare con le autorità americane. Microsoft invece nel documento sostiene che per risolvere il problema ci voglia una legge del XXI secolo per affrontare problemi del XXI.

Un chiaro riferimento alla legge che secondo il governo obbligherebbe Apple a collaborare: è infatti un provvedimento dell'800. L'annuncio della petizione è stato fatto ieri mattina da Brad Smith, capo dell'ufficio legale di Microsoft, nel corso della sua deposizione davanti al Congresso.

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