L'accordo è stato firmato ieri e "prevede da subito la partenza dei camion, con una pianificazione settimanale". I rifiuti al centro dell'emergenza romana finiranno ad Aprilia, che servirà da valvola di sfogo per la Capitale, anche se l'assessore all'Ambiente del Campidoglio, Pinuccia Montanari, assicura in un'intervista a SkyTg24 che la città "non è in una condizioni di emergenza", ma piuttosto "presenta delle criticità a macchia di leopardo".
L'assessore della Raggi ricorda come l'impianto di Aprilia fosse già stato sfruttato nel 2015 e ancora nel 2016, prima per 96mila tonnellate di rifiuti e poi per altre 80mila, "quindi sono utilizzabili, nel senso che rientrano nella programmazione e progettazione". E intanto dice la sua anche sul tritovagliatore mobile spostato a Ostia, che il Movimento 5 Stelle non ha mai considerato come una soluzione.
"La collocazione in un edificio di proprietà di Ama era necessaria - dice la Montanari - e naturalmente a fronte di eventuali esigenze veniva utilizzato per il tempo stabilito e per pochissime tonnellate, proprio per far fronte alle criticità, come i picchi nelle festività natalizie".
Lo spostamento del macchinario ha scatenato la proposta dell'opposizione locale, con il consigliere capitolino del Pd Marco Palumbo, che accusa: "Guarda caso dove concentra la furbetta Raggi la necessaria pulizia? Laddove si dovrebbe votare nei prossimi mesi". E ad attaccare i grillini a livello nazionale ci pensa la parlamentare Stella Bianchi. ''Ci sarebbero - spiega - tre impianti in costruzione, uno di riciclo e due tritovagliatori che, a quanto dice Di Maio, risolverebbero il problema dei rifiuti a Roma. A parte il fatto che un tritovagliatore richiede poi una discarica o un inceneritore, ed è quindi ben lontano dal risolvere la gestione dei rifiuti, ma dei tre impianti di cui parla Di Maio non c'è traccia''.
E intanto la Raggi se la prende con la Regione.
"Lo scorso 22 ottobre Ama, in vista di Natale, ha chiesto alla Regione Lazio l’autorizzazione a conferire al di fuori della regione: Zingaretti ha sbloccato la richiesta soltanto dopo un mese e gli uffici regionali hanno giustificato il ritardo con un 'mancato funzionamento del sistema informatico'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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