È stato fermato a Miami il "contabile" della cricca degli appalti, Stefano Lorusso. L’uomo, accusato di riciclaggio, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Monza nell’ambito dell’inchiesta "Smile" che ha portato all’arresto di 21 persone per un presunto giro di mazzette per appalti milionari nel campo dell’ortodonzia in Lombardia. Lorusso è considerato il socio in alcune società off shore di Fabio Rizzi, consigliere regionale della Lega ed ex presidente della Commissione Sanità, e del suo portaborse, Mario Longo. Fermato dalla polizia americana su indicazione dei carabinieri di Milano a Miami il 24 febbraio, ora è in custodia alle autorità statunitensi in attesa dell’estradizione che potrebbe avvenire entro 45 giorni. Lorusso, ufficialmente lavora come agente immobiliare negli Stati Uniti e, ma è considerato dagli inquirenti come il "contabile" delle varie società estere di Rizzi e Longo. Non solo negli Usa ma anche in Svizzera, Lichtenstein, Dubai e a Panama. Lorusso viene intercettato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano mentre "architetta" il sistema societario che doveva garantire l’assoluto anonimato finanziario ai due esponenti leghisti. È sempre lui l’artefice finanziario della - poi non realizzata - apertura di un ospedale pediatrico in Brasile.
Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip monzese Emanuela Corbetta, Lorusso è accusato di riciclaggio. In particolare, secondo il giudice, nella sua qualità di amministratore di fatto della MTL Events s.r.l., avrebbe ricevuto il pagamento di 50 mila euro da Paola Canegrati, attraverso l’emissione di due fatture da 25 mila euro ciascuna nei confronti della CSM Cooperativa Sociale Monzese onlus, per prestazioni di consulenza in realtà inesistenti. I soldi erano destinati a Mario Longo e a Fabio Rizzi, al quale venivano poi trasferiti. Secondo i magistrati si tratta del “prezzo della corruzione” da parte della Canegrati. Nonostante Lorusso non sia accusato di associazione per delinquere, è considerato dagli investigatori un personaggio chiave dell’inchiesta. È lui, infatti, ad occuparsi di tutta la parte relativa alle società estere e molto probabilmente è il solo in grado di spiegare dove si trovino effettivamente i soldi della “cricca” e soprattutto a chi siano intestati quei conti.
Nelle carte dell’inchiesta si fanno anche riferimenti al governatore Maroni (è lo stesso Lorusso a parlarne in una conversazione con Longo) riguardo ad una società schermata all’estero. Circostanza che lo staff del governatore ha smentito con fermezza: “Non esistono società, partecipazioni o conti all’estero del governatore Maroni”. Gli inquirenti, a partire dal sostituto procuratore di Monza Manuela Massenz, confidano molto in una possibile collaborazione di Lorusso sulle questioni finanziarie del gruppo.
Ora starà al contabile valutare se raccontare i dettagli agli inquirenti o meno. La sua società, la More Than Lux di Miami, ha uffici anche ad Orlando (in Florida) e a Milano, in corso Garibaldi. Tuttavia le attività “ufficiali” di Lorusso riguardano tutte il mercato americano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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