AstraZeneca: paura in polizia e molti cancellano la prenotazione

"La nostra preoccupazione non è criticabile ma legittima" dice il segretario generale del Sap Steafano Paoloni. Dall'Aifa arrivano rassicurazioni

AstraZeneca: paura in polizia e molti cancellano la prenotazione

Da quando è stato ritirato il lotto ABV2856 dei vaccini AstraZeneca da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco non si placa la preoccupazione da parte di chi ha già ricevuto la somministrazione di quelle dosi. La lente d’ingrandimento adesso è puntata su questi vaccini e chi si è sottoposto alla loro inoculazione gli scorsi giorni, adesso non sottovaluta i sintomi che ha avvertito nelle ore a seguire.

Particolare preoccupazione in queste ultime giornate è quella che dilaga tra le Forze di polizia. A raccontare su il Giornale.it questi momenti scanditi dall’ansia è Stefano Paoloni, segretario generale del SAP(Sindacato Autonomo di Polizia). Paoloni, in particolar modo, ha spiegato che dal nord al sud Italia sono numerosi i poliziotti che avendo aderito alla campana di vaccinazione, hanno ricevuto proprio le dosi del lotto ritirato. “Ci sono diversi uomini della polizia- ha detto il sindacalista- che hanno avuto sintomi lievi ma perduranti, altri che invece sono stati molto male, per alcuni giorni, con febbre alta, forti dolori articolari e anche mal di testa”.

Il richiamo lo hanno fatto solo in pochi perché la seconda somministrazione, nel caso AstraZeneca, viene eseguita anche 10 settimane dopo rispetto alla prima. Ed ecco che adesso sorgono dubbi e perplessità per la prossima data. “La paura tra il personale c’è ed è anche tanta” ha affermato Stefano Paoloni che ha poi proseguito: “Molti degli agenti che non hanno ancora ricevuto la prima dose ma anche quelli che già l’hanno ricevuta, hanno disdetto la loro presenza nei centri di vaccinazione per le prossime date. Siamo tutti in attesa di capire quale sarà l’evoluzione dei fatti e credo che la nostra preoccupazione non sia criticabile ma legittima”. Lo sfogo del segretario generale del SAP si unisce a quello dell’agente di stanza a Trieste e segretario provinciale dell’Fsp, Alessio Edoardo, raccolto per il Giornale.it da Giusepe De Lorenzo. La paura non è altro che la conseguenza di quanto accaduto ai loro colleghi in questi ultimi giorni: a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca sono deceduti il militare Stefano Paternò ad Augusta , il poliziotto Davide Villa a Catania e il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco a Trapani. All’interno delle procure delle rispettive città si cerca di fare luce su un possibile collegamento fra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la causa delle morti.

In 7mila ritirano la prenotazione in Sicilia ma arrivano le rassicurazioni su AstraZeneca

Dopo questi episodi l’Aifa, a scopo precauzionale, ha ordinato il ritiro del lotto in questione in Italia e la paura ha iniziato a dilagare fra le persone che hanno ricevuto già la dose del codice ABV2856. Il 12 marzo, come ha fatto sapere l’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza, settemila siciliani hanno cancellato in un solo giorno la loro prenotazione. Un fatto che rischia di incidere notevolmente sul proseguo della campagna vaccinale con la possibile conseguenza di un prolungamento della pandemia.

Intanto dall’Aifa il presidente Giorgio Palù ha cercato in più occasioni di rassicurare i cittadini sull’importanza di proseguire con la vaccinazione: “È tutto in evoluzione- ha detto il professore- bisogna ancora accertare il nesso di causalità”. Anche i virologi che da un anno ci hanno abituato ad assistere ad opinioni contrastanti fra loro adesso in coro unanime concordano sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca. Fra questi, ad esempio Matteo Bassetti: “Quello che sta succedendo in Italia nelle ultime 24 ore- ha scritto su Instangram- è inaccettabile. Una campagna anti-scientifica contro i vaccini che rischia di mettere a repentaglio la riuscita della campagna stessa. Occorre analizzare i fatti con trasparenza, rapidità e scientificità. Ad oggi- ha precisato il direttore del San Martino di Genova- sulle oltre 15 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca non c’è stato neanche un decesso direttamente correlato al vaccino e gli effetti collaterali sono stati meno di 1 ogni 10000 vaccinati. I vaccini sono e restano sicuri”.

Intanto ieri pomeriggio dall’Ema è arrivata una raccomandazione dopo la revisione di 41 segnalazioni di possibili casi di anafilassi registrati nel Regno Unito tra 5 milioni di vaccinazioni. Il Prac, ossia il comitato per la valutazione dei rischi dell'agenzia, ha ritenuto "probabile" un collegamento al vaccino in alcuni di questi casi. Da qui la raccomandazione dell’Ema di aggiornare le informazioni sul prodotto includendo l’anafilassi e l’ipersensibilità come effetti collaterali.

Mario Draghi rassicura sul proseguimento della campagna di vaccinazione

Nel frattempo fuori dall’Italia a decidere la sospensione di AstraZeneca sono Austria, Estonia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia e Islanda. In Italia prosegue invece la somministrazione del vaccino anglo-svedese. A confermarlo ieri pomeriggio nel corso della sua visita al centro vaccinale di Fiumicino, è stato il presidente del consiglio Mario Draghi. "Il nostro obbiettivo - ha detto il premier - in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all'emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino".

Draghi facendo un riepilogo dei siti vaccinali già operativi sul territorio nazionale ha promesso l’individuazione di altri siti a breve termine annunciando allo stesso tempo la necessità dell’aiuto di personale specializzato: “Penso prima di tutto- ha detto- ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure.

Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo- ha concluso il premier- che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare"

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