Insulti, pizzicotti e tentativi di soffocamento. Una bambina disabile di tre anni, già vittima di violenze da parte dei genitori, subiva maltrattamenti anche dalla zia. Questo è quanto emerge dalle indagini condotte dal Nucleo Tutela Donna e Minori della polizia locale del capoluogo lombardo che, da più di due mesi, sta indagando sul caso.
La vicenda aveva portato all'arresto di due ventinovenni di origine egiziane, rispettivamente la madre e il padre della piccola bambina disabile. A seguito di un ricovero, il personale dell'ospedale presso il quale la piccola era in stato di temporanea degenza, avevano segnalato al Tribunale dei minori di Milano la possibilità di un caso di abusi e sevizie su minore. Sul corpicino della vittima, infatti, erano state rinvenute lesioni gravi e segni evidenti di percosse. A seguito della segnalazione, era scattato lo stato di fermo per i due genitori che, nel tentativo di sottrarsi alle indagini, avevano acquistato un biglietto di sola andata per l'Egitto. Ma il dettaglio non è sfuggito agli inquirenti che, a sopresa, hanno messo in manette i due proprio mentre si trovano all'aereoporto in procinto della partenza.
Tutto questo accadeva lo scorso 11 luglio. Oggi, invece, è emerso un altro macabro, inquietante retroscena sul caso. Oltre ai genitori, la bambina disabile sarebbe stata vittima di violenza anche da parte della zia trentenne. Da una conversazione che la donna avrebbe avuto con la madre della piccola, intercettata da agenti di polizia, sono saltate fuori dichiarazioni a dir poco scioccanti che non lascerebbero alcun dubbio circa un suo coinvolgimento in questo orribile caso di violenza familiare.
La donna, che dava il cambio al cognato durante il periodo di ospedalizzazione della piccola, avrebbe definito a più riprese, la nipotina "brutta scimmia", a causa della forma di ritardo mentale da cui era affetta la bambina.
Inoltre, nella telefonata, si racconta di pizzicotti e tentativi di soffocamento a cui la zia non si sarebbe sottratta su sollecitazione dei genitori. Dunque, questa mattina sono scattate anche per lei le manette. La donna ora si trova in stato di fermo presso il carcere di San Vittore ed è in attesa di essere processata.
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