Uno dei ricercati per la vicenda dell’Audi gialla si è presentato spontaneamente in questura a Torino per chiarire quello che ha definito "un errore. Io sono innocente", ha detto agli investigatori l’uomo, un albanese di 32 anni, nella notte fra sabato e domenica. L’uomo ha affermato che anche le altre due persone raffigurate nelle fotografie diffuse sono estranee ai fatti. L’uomo, arrivato da Forlì, si è fatto accompagnare in questura da un avvocato torinese. Agli investigatori, facendo riferimento alle fotografie che in questi giorni sono circolate sugli organi di informazione e sui social network, ha spiegato che conosce anche le altre due persone: due albanesi che, ha assicurato, oggi si trovano nel loro Paese; uno sarebbe anche detenuto.
A Torino intanto il giudice ha convalidato l’espulsione per l'albanese: la polizia ha accertato che l’uomo non può avere responsabilità nelle rapine compiute in Veneto, è sempre stato a Torino, ma è risultato privo di permesso di soggiorno. L’albanese, A.P., 32 anni, ha potuto provare che in questo periodo è sempre stato ospite di un cugino che ha un’officina meccanica e che è in regola con il permesso di soggiorno.
L'Audi gialla intanto dal Veneto si sposta in Friuli. Almeno quattro segnalazioni e una conferma dalle videocamere di sorveglianza: l’Audi Rs4 gialla che da quasi una settimana sta terrorizzando il Nord Est era in provincia di Belluno giovedì scorso. La segnalazione decisiva è arrivata da una persona, che ha visto l’appariscente auto con targa del Canton Ticino (Svizzera) imboccare via Roma, a Longarone, in contromano.
"Giovedì mi stavo immettendo in via Roma dall’area del supermercato", racconta il testimone al Corriere delle Alpi, "quando ho visto un’Audi gialla arrivare dalla stazione a velocità sostenuta e imboccare il senso unico al contrario". La macchina, cioè, avrebbe dovuto svoltare a destra verso il supermercato e fare il giro largo del centro per poi tornare sulla strada principale dopo la chiesa. L’Rs4, invece, è andata dritta, percorrendo la via centrale di Longarone in senso contrario. Il testimone, vedendo la targa straniera, ha pensato che si trattasse di un turista confuso, poi però l’Audi gialla è diventata un caso nazionale: "Io l’ho saputo solo sabato guardando il telegiornale", racconta ancora il testimone, "e a quel punto ho chiamato i carabinieri".
I militari del comando di Belluno hanno subito chiesto alla polizia locale di Longarone di visionare le registrazioni delle videocamere di sorveglianza ed è arrivata la conferma. Le telecamere del paese sono dotate di lettore di targhe, capace anche di evidenziare in automatico le auto contenute nella black list delle forze dell’ordine. È stato semplice, a quel punto, verificare che l’Audi gialla con targa del Canton Ticino è transitata per il centro di Longarone giovedì in tarda serata, attorno alle 23.30 in direzione nord. Le telecamere hanno ripreso la stessa auto tornare indietro un’ora dopo, quando si è diretta verso sud e ha seminato il panico lungo il passante di Mestre dove, viaggiando in contromano a velocità folle, ha causato un incidente mortale nella notte tra giovedì e venerdì.
Sempre dai carabinieri di Belluno arriva la conferma che giovedì ci sono stati almeno altri tre avvistamenti degni di attenzione
e stanno acquisendo i filmati di tutte le videocamere di sorveglianza disponibili in provincia, ma è chiaro che la priorità rimane catturare i malviventi perché la ricostruzione dei loro spostamenti servirà a posteriori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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