Sono diciassette le persone che facevano parte del clan "Velluto", arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Bari. Tra loro dodici sono in carcere e cinque ai domiciliari. Le misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Gli arrestati sono tutti ritenuti responsabili di associazione mafiosa finalizzata al traffico transnazionale di stupefacenti nonché detenzione di munizionamento comune e da guerra. L'operazione si è svolta tra Bari, Fasano e Lecce. L'attività di indagine, chiamata 'Drug Boat', avviata dai militari della compagnia di Bari Centro, ha permesso di accertare l'esistenza, la piena operatività, nonché l'assetto del clan 'Velluto', che ha al vertice il pluripregiudicato Domenico Velluto (tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi in carcere), operante nel quartiere di Bari 'Carrassi - San Pasquale'. Per l'operazione sono stati impegnati oltre 150 carabinieri con il supporto di un elicottero delle unità cinofile e di un gps installato sotto un natante utilizzato per il traffico di droga. Il clan conta numerosi affiliati e gregari, secondo diversi livelli di gerarchia interna e dispone di una solida struttura organizzativa oltre che di risorse economiche tali da supportare ingenti investimenti nel traffico di cocaina, hashish e marijuana. È stata anche documentata la vicinanza del gruppo allo storico clan Parisi, attivo nel quartiere di Bari Japigia ed il collegamento, fondato su una compravendita e successiva cessione di una partita di hashish di 10 chili, tra il clan Velluto e il clan Misceo, operante nel quartiere San Paolo di Bari.
Sono state, inoltre, individuate le basi logistiche utilizzate per l'ideazione, la programmazione e la direzione delle attività criminose facenti capo all'associazione Velluto, ovvero un gazebo situato nei pressi della chiesa di San Marcello, nel quartiere San Pasquale, roccaforte del clan; un rimessaggio di imbarcazioni in Strada San Giorgio nel quale venivano preparati i natanti in vista delle operazioni di trasporto, via mare, della droga (l'imbarcazione era stata già sottoposta a sequestro preventivo, unitamente ad un locale attiguo adibito ad officina, per violazione della normativa ambientale). Durante l'inchiesta sono anche state individuate due villette abbandonate per lo stoccaggio, adibite a depositi provvisori della droga, a Torre a Mare, un altro quartiere barese. Una delle due villette era usata come luogo di stoccaggio di ingenti carichi di stupefacenti provenienti dall'Italia settentrionale. In questa villa, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 20 chili di marijuana, 10 chili di hashish suddivisi in ovuli da dieci grammi ciascuno, diciotto munizioni ed un serbatoio per Kalashnikov. In un secondo intervento, sempre nella stessa villetta, i miliari del nucleo operativo di Bari hanno arrestato tre pregiudicati trovati in possesso di 800 grammi di hashish suddivisi in panetti.
Sempre a Torre a Mare, i militari hanno trovato nella seconda villetta un carico di droga proveniente dall'Albania, trasportata a Bari via mare attraverso l'utilizzo di un natante dotato di due motori fuoribordo da 250 cavalli ciascuno. L'imbarcazione ha trasportato dalle coste albanesi a quelle baresi, circa sette quintali di marijuana, in grossi imballi accuratamente incellophanati per evitarne il deterioramento, ora sottoposti a sequestro, per un valore complessivo pari a 5 milioni di euro.
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