Beccata a rubare, nomade sfida i carabinieri: "Sono incinta, non mi toccate"

Due giovani, forse di etnia rom, sono state pizzicate con il bottino di un furto in appartamento. Ma una è incinta ed è certa dell'impunità

Beccata a rubare, nomade sfida i carabinieri: "Sono incinta, non mi toccate"

Viene colta con le mani nella marmellata ma davanti alle forze dell'ordine si giustifica dicendo che è incinta e quindi non può essere perseguita. Protagonista di questa storia è una giovane nomade, forse di etnia rom, residente in Veneto che con una sua amica è stata sorpresa dai carabinieri con il bottino di un furto in appartamento commesso ai danni di un professore universitario.

Come svela Il Mattino di Padova, due nomadi di 22 e 19 anni si sarebbero introdotte nell'abitazione di un accademico padovano, razziandovi gioielli ed altra refurtiva. Sul pianerottolo hanno anche incontrato il professore, che rincasava dopo aver tenuto una lezione, non mancando di salutarlo educatamente.

Ma è stato proprio questo particolare a tradirle: scoperta l'effrazione nel proprio appartamento, il docente ha contattato le forze dell'ordine che gli hanno chiesto di identificare le due ladre, nel frattempo fermate nei pressi del celeberrimo Prato della Valle. Il ritrovamento della refurtiva ha fatto il resto, provocando l'arresto delle due giovani.

Una di loro ha però rivolto una frase di sfida ai militari, provocandoli con un

insolente "tanto non potete farmi nulla perché sono incinta". Quasi una dichiarazione esplicita di una certezza che appare ormai consolidata: in Italia un modo per scampare alla pena si può sempre cercarlo.

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