Benito e Benita Mussolini si iscrivono a scuola di Bergamo. Polemica in Regione Lombardia

I due nomi di "fantasia" sono comparsi nel facsimile per spiegare le iscrizioni alle scuole superiori. L'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea, promette chiarezza

Benito e Benita Mussolini si iscrivono a scuola di Bergamo. Polemica in Regione Lombardia

A Seriate, in provincia di Bergamo, c'è uno studente che ha un nome che non passa inosservato: Benito Mussolini. Ha una sorella che si chiama Benita. In realtà sono nomi di fantasia utilizzati, a livello regionale, per effettuare le iscrizioni alle scuole superiori, il cui termine è fissato per il 28 febbraio. Ogni scuola accede al portale anagrafestudenti.servizirl.it e, dopo una breve ricerca, si può trovare la schermata "facsimile" con lo schema per fare l'iscrizione. Sono stati scelti due nomi a caso. Ma invece dei classici Mario Rossi e simili, qualcuno ha pensato di utilizzare Benito e Benita. I due "fratelli", che ovviamente non esistono, chiedono l’iscrizione ai corsi organizzati dalla scuola "Sacra Famiglia" di Seriate.

Possibile una svista del genere in un manualetto informativo? L'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea, si è molto "adirata per l’incresciosa icenda relativa all’indicazione dei riferimenti anagrafici di Benito Mussolini come dati di esempio nelle istruzioni tecniche degli Enti di formazione circa le modalità di iscrizione degli studenti per il prossimo anno formativo". Ha disposto l’immediata rimozione del fac simile ed ha avviato una verifica interna per individuare le relative responsabilità. Perché qualcuno avrà pur controllato il tutto prima di mettere online le spiegazioni utili all'iscrizione.

"Sebbene si tratti di un manuale tecnico non accessibile al pubblico, ma all’interno di un’area riservata del sito rivolta esclusivamenteagli operatori accreditati, considero gravissimo e inammissibile questo incidente - afferma l’assessore - e non solo di

pessimo gusto come dice il giornalista del Corriere. Ringrazio per la segnalazione fatta - conclude- e mi scuso a nome di Regione Lombardia per questa incresciosa vicenda, i cui seguiti saranno gestiti con molto rigore".

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