Bertolaso: "Spero non usino tutte le tendopoli per gli extracomunitari"

L'ex capo della Protezione Civile Bertolaso scrive al Tempo dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia

Bertolaso: "Spero non usino tutte le tendopoli per gli extracomunitari"

Guido Bertolaso è un esperto di terremoti. È stato a lungo capo della Protezione Civile, ha coordinato la macchina dei soccorsi in occasione del terremoto d'Abruzzo del 2009. Oggi prende carta e penna e scrive al quotidiano romano Il Tempo.

Una lettera perentoria dal titolo "Incubo di una notte di mezza estate". Con un passaggio che, c'è da giurarci, farà discutere. "Bisogna subito tirare fuori le persone dalle macerie, le prime 24 ore sono cruciali. In contemporanea vanno piantate tendopoli nella zona colpita sperando che non le abbiano usate tutte per gli extracomunitari".

"Uno solo deve coordinare e dare direttive ferme ed immediate- prosegue Bertolaso - Va evitata la grande lodevole folla dei soccorsi che fanno solo confusione ma sono certo che la protezione civile nazionale, con i vigili del fuoco, i volontari, le forze armate, carabinieri e polizia faranno un lavoro splendido."

Tuttavia, prima dell'appello finale all'unità e alla fermezza, c'è anche spazio per un momento di amarezza: "Conosco bene quella gente, nessuno vorrà andarsene lontano dai loro paesi, vanno trattati come cittadini di serie A con priorità assoluta. Il resto sarà la solita demagogia. Non sono i terremoti che uccidono ma l’uomo che costruisce male in zone a rischio. È una vecchia storia che si ripete puntualmente dopo ogni tragedia, e succederà così anche questa volta.

Con la prevenzione non si vincono le elezioni, lo dissi a Colfiorito nel 2007 in occasione del decimo anniversario del sisma in Umbria davanti al presidente della Repubblica che ci consegnava la seconda medaglia d'oro al merito civile. Mi chiesero di dimettermi subito perché non ero politicamente corretto".

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