Biglietti stampati in nero: scoperta truffa dipendenti Atm

Una quota di biglietti veniva stampata in nero da una decina di dipendenti Atm che poi rivendeva i tagliandi al pubblico. È stata la stessa azienda a smascherare la truffa

Biglietti stampati in nero: scoperta truffa dipendenti Atm

"Posso avere un carnet da 10 viaggi?". La dipendente Atm sorride e dà i ticket alla signora. Ma l'acquirente è un ispettore sotto copertura e così viene svelato un traffico di biglietti venduti in nero sulla rete del trasporto pubblico urbano di Milano. Alcuni dipendenti Atm infatti sono stati sospesi dall'azienda dopo un'indagine dei carabinieri per aver venduto biglietti stampati e smerciati in nero. A finire nel mirino dell'inchiesta, come riporta il Corriere sono circa 10 dipendenti. Ma come funziona la catena che ha portato la stessa azienda ad accendere un faro su questi biglietti? L'1,1 per cento dei tagliandi Atm vengono venduti presso i 6 Atm point presenti in alcune stazioni del metrò. Di fatto questi tagliandi devono esser stampati "live" dopo la richiesta del cliente. Il tutto con una stampante. Poi a fine giornata il dipendente fa il resoconto di quanto stampato e venduto.

Ma se la stampante ha un problema allora potrebbe stampare qualche tagliando in più che viene considerato "scarto" e dunque non registrato. Ebbene, proprio in questa piega sarebbe nato il mercato nero dei ticket. Gli scarti venivano venduti ma non registrati.

Il tutto provocando problemi alla stampante per poter stampare qualche ticket in più. Gli scarti di solito ammontano a circa 200-300 al mese. Ma ad ottobre il passo falso che ha insospettito Atm: gli scarti sono arrivati a 1700 in un solo mese. E così sono scattati gli accertamenti.

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