A Bologna va in scena il festival LGBT con "giochi di stereotipi" per gli adolescenti e film sui bimbi trans

Fa già discutere il festival Gender Bender prodotto dal Cassero che andrà in scena a Bologna a fine ottobre. Nel palinsesto della rassegna LGBT anche "giochi di stereotipi" per adolescenti e film sui bambini transgender

A Bologna va in scena il festival LGBT con "giochi di stereotipi" per gli adolescenti e film sui bimbi trans

Scambi di ruoli, “giochi di stereotipi” e film che hanno come protagonisti bambini trans. Si chiama "Radical choc" ed è destinato a far discutere il festival LGBT organizzato a Bologna da Gender Bender e dal Cassero. L’evento, giunto alla sua 17esima edizione, fa parte della rassegna Bologna Contemporanea, promossa dall’assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna e dal Comune del capoluogo emiliano.

La manifestazione internazionale, come si legge sul sito dell’evento, ha lo scopo di presentare al pubblico italiano “gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale”. Fin qui, niente da dire. A far montare la polemica, però, è il fatto che in più di una rappresentazione ad essere protagonisti siano bambini ed adolescenti.

“Tra gli spettacoli previsti per il festival ce ne è uno organizzato a fine ottobre nel Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno che si chiama "Gioco di stereotipi” – segnala Umberto La Morgia, consigliere comunale – al quale potranno assistere ragazzi dai 12 anni in su”. Nella rappresentazione della coreografa israeliana Yasmeen Godder, dedicata agli adolescenti, “ragazzi e ragazze” sono invitati “a commentare i brani tratti dal suo repertorio, leggendone in maniera attiva e critica gli immaginari e gli stereotipi di genere rappresentati”.

“I ruoli maschili e femminili sono così mescolati, esagerati e annacquati affinché si possano riconoscere i pregiudizi e il loro ruolo discriminatorio nella società e nel mondo della danza”, continua la presentazione. Ad inizio novembre, invece, a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Passing the Bechdel test” di Jan Marten. Protagonisti saranno “13 adolescenti che si identificano (o no) comeragazze e donne vestono, attraverso movimenti e parole, i panni le une delle altre”. L’obiettivo sarebbe quello di riflettere “su parità e diversità di genere nel mondo”.

Nella sezione cinema, invece, troviamo la storia di una donna “intersex” e “Little Miss Westie”, una pellicola che ha come protagonista un bambino transgender nell’America di Trump. “Mi sembra che come al solito non si riesca proprio a stare nel perimetro del buonsenso”, attacca il consigliere leghista di Casalecchio di Reno. “Trovo giusto che ci siano eventi culturali che diano spazio alle sensibilità di tutti – commenta – ma vanno indirizzati al giusto target di età”. “L’ideologia, invece, va sempre oltre la realtà – continua La Morgia – al punto da proporre anche il transessualismo per i bambini”. Per i promotori, però, si tratta di “dare un contributo concreto alla costruzione di una società più ricca e accogliente sotto il profilo umano, sociale e culturale”.

Tra i progetti ideati a margine del festival, poi,

c’è anche il Teatro Arcobaleno. Un laboratorio che si rivolge proprio alle famiglie con bambini per “promuovere il rispetto delle differenze, viste come portatrici di ricchezza culturale” attraverso il linguaggio teatrale.

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