È finito in manette, a distanza di tre mesi, il cittadino ghanese che il 23 novembre scorso ferì con un coltello un suo connazionale. Il fatto è accaduto nei pressi del Cara (il centro di accoglienza per i richiedenti asilo) di Borgo Mezzanone, in provincia di Manfredonia, in Puglia.
I carabinieri della locale stazione, al termine delle attività di indagine, coordinate e dirette dalla procura della Repubblica di Foggia, hanno rintracciato nelle campagne del capoluogo dauno, in particolare in località Borgo Incoronata, l'immigrato. L'uomo, un 33enne, è stato arrestato su ordine di esecuzione emesso dall'autorità giudiziaria di Foggia.
Ora l'extracomunitario si trova nel carcere di Foggia e dovrà rispondere del reato di tentato omicidio nei confronti del suo connazionale. Ricostruiamo la vicenda: la sera del 23 novembre del 2019, nel centro di accoglienza, un cittadino ghanese è stato ferito gravemente con un coltello alle spalle. La vittima, abbandonata davanti all'ingresso del Cara, è stata soccorsa subito dal personale sanitario del centro per poi essere trasportata in codice rosso con l'ambulanza presso gli "Ospedali Riuniti" di Foggia dove è stata ricoverata in coma farmacologico con prognosi riservata nel reparto di rianimazione. La lama del coltello era arrivata fino ad un polmone.
Dopo tre giorni il paziente è stato trasferito, con una prognosi di trenta giorni, nel reparto di chirurgia toracica dello stesso ospedale. Nonostante fosse da poco uscito dal coma, quindi poco lucido, i carabinieri sono riusciti ad acquisire, prima in modo confusionale, poi in maniera più precisa e lucida, alcune informazioni utili sulla vicenda per cercare di risalire al responsabile del folle gesto. I due connazionali ghanesi, che si conoscevano bene, avevano avuto una discussione per motivi lavorativi, essendo entrambi braccianti. È emerso che il ferito aveva reclutato in passato il suo aggressore per manodopera agricola nei pressi dello stesso Cara. L'accoltellamento sarebbe scaturito, quindi, per questioni legate al caporalato e allo sfruttamento del lavoro, una piaga sociale nel Mezzogiorno e, in particolar modo, nel Foggiano.
Entrambi i ghanesi si trovano in Italia dal 2016 e vivevano nella baraccopoli adiacente il Cara di Borgo Mezzanone, nella cosiddetta "pista" (chiamata così perché la tendopoli sorge su una ex pista per aerei). Ad entrambi non è stato riconosciuto lo status di rifugiato per cui, ancora oggi, sono irregolari sul territorio nazionale.
Purtroppo non è la prima volta che la baraccopoli di Borgo Mezzanone balza agli onori della cronaca per episodi di violenza.
Come si legge sul quotidiano locale "L'Immediato", l'ultimo è accaduto l'1 febbraio scorso quando un cittadino gambiano di 22 anni è stato ferito, con un coltello, ad un braccio e al tallone durante un litigio. Il giovane è stato accompagnato prima al pronto soccorso del Cara e poi è stato trasferito agli "Ospedali Riuniti" di Foggia dove gli è stata assegnata una prognosi di dieci giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.