Bossetti, nuovo pool difensivo. Ma lui: "Mi fido dei miei legali"

Marita Comi, moglie dell'assassino di Yara Gambirasio, ha nominato un nuovo team di difensori per il marito: questo potrebbe portare ad una revisione del processo

Bossetti, nuovo pool difensivo. Ma lui: "Mi fido dei miei legali"

Massimo Giuseppe Bossetti, l'ex muratore di Mapello condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, ha rilasciato recentemente le seguente dichiarazioni: "Ho appreso da mia moglie Marita che la stessa ha formato una nomina contrariamente alla mia volontà. Gli unici avvocati che possono lavorare sul mio caso sono l'avvocato Salvagni e l'avvocato Camporini". L'uomo ha precisato di diffidare da eventuali attività processuali, extraprocessuali od altre indagini difensive nei suoi confronti. Bossetti ha infine affermato che, in caso di effettiva realizzazione di almeno una di queste eventualità, potrebbe valutare la possibilità di fare denuncia.

Bossetti: "Ho fiducia nei miei legali e periti"

Yara Gambirasio venne rapita ed uccisa il 26 novembre 2010. I suoi miseri resti furono ritrovati tre mesi dopo nel campo di Chignolo (Bergamo). Dal carcere di Bollate (Milano), tramite una lettera, Massimo Giuseppe Bossetti ha reso noto il suo parere circa la decisione della moglie Marita Comi di nominare un nuovo pool difensivo con l'obiettivo di trovare elementi che possano portare ad una revisione del processo. Al momento il percorso della revisione è l'unico che potrebbe permettere al muratore di Mapello di uscire un giorno dal carcere.

Bossetti ha tuttavia espresso il suo disaccordo con quanto optato da Marita, in quanto la sua fiducia è posta unicamente nei suoi legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini. Una situazione controversa, che potrebbe minare seriamente il rapporto tra marito e moglie. Tutto è iniziato quando il giudice Giovanni Petillo ha concesso ai legali di Massimo di prendere visione di alcuni reperti riguardanti l'omicidio della giovane Yara. I reperti in questione sono, per la precisione, gli indumenti che la 13enne aveva addosso la sera in cui venne uccisa e il materiale genetico appartenente a Bossetti. Gli avvocati dell'ergastolano avevano in mente di analizzarli, ma dal giudice della corte d'assise di Bergamo hanno avuto solo il permesso di visionare il tutto ed esclusivamente alla presenza della polizia giudiziaria. Tutto sommato, Salvagni ha espresso una (seppur minima) soddisfazione, in quanto "non era quello che ci aspettavamo, ma è già un passo in avanti".

Intanto, la notizia riguardante la nomina di un nuovo pool difensivo da parte di Marita Comi si fa sempre più insistente. Il team investigativo sarebbe guidato da un avvocato e formato da almeno 10 consulenti esperti in diversi campi (genetica, informatica, medicina legale e scienze forensi).

Come riportato da Giallo, nel pool ci sarebbero i nomi di Carlo Infanti (regista e autore di un libro sull'omicidio Gambirasio) e Arles Calabrò. Bossetti avrebbe inviato la precitata lettera di diffida proprio ad Infanti. Tuttavia, sembra che il pool in questione sia al lavoro già da 1 anno, ovvero, dalla sentenza emessa dalla cassazione nel 2018.

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