Brancaleone, ancora tanti attraversano i binari: ​"Sottopasso inaccessibile"

Il sottopasso, che si trova a soli 200 metri dal luogo dell'incidente, è bloccato da sterpaglie e rifiuti

Brancaleone, ancora tanti attraversano i binari: ​"Sottopasso inaccessibile"

Sono ancora in tanti ad attraversare i binari ferroviari, per raggiungere la spiaggia più velocemente, a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, proprio lì, dove il pomeriggio dell'8 agosto due fratellini sono stati investiti e uccisi da un treno in corsa.

Nessuno si serve del sottopassaggio, che fa allungare il tragitto che porta al mare e che risulta essere poco accessibile. A pochi giorni dalla tragedia che ha distrutto un'intera famiglia (la mamma dei due bimbi, anche lei investita dal treno, si trova in coma), tutti passano ancora sui binari: madri e bambini, anche neonati, anziani e stranieri, nessuno che usi il sottopasso.

Sì, perché quel sottopasso, che si trova a 200 metri dal luogo dell'incidente, "è inutilizzabile", come denunciano abitanti e turisti al Corriere della Sera: sterpaglie e rifiuti, infatti, ostruiscono l'ingresso e rendono il passaggio difficoltoso.

A detta di Salvatore Mottola Di Amato, commissario prefettizio che amministra il comune di Brancaleone, sciolto per infiltrazioni mafiose, insieme a due colleghi, "è una questione di cultura, ma anche di praticità". La linea ferroviaria viene attraversata anche di inverno, perchè priva di barriere.

E infatti, quel pomeriggio, anche Simona Dall'Acqua, mamma di Lorenzo e Giulia, aveva attraversato i binari per andare al mare. Ma, una volta arrivati dall'altra parte, sembra che la piccola sia sfuggita alla mano della madre, per tornare indietro. Lorenzo, lanciatosi per cercare di salvarla, ha trovato la morte insieme alla sua sorellina, mentre la madre, corsa anche lei nel tentativo di proteggere i suoi figli, si trova in coma in gravi condizioni.

Con loro c'era anche il compagno della donna, che però stava ancora parcheggiando l'auto e non ha potuto intervenire in sennun modo, mentre la sorella maggiore, Benedetta, di 16 anni, era rimasta a casa, una villetta a poche centinaia di metri

dal luogo della tragedia.

Le indagini della polizia si stanno concentrando anche sul sistema di frenata del treno, dato che il convoglio che ha travolto i fratellini era stato realizzato negli anni Ottanta.

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