Il Codacons annuncia battaglia con una possibile class action contro le novità introdotte in tema di buoni pasto, il cui utilizzo non sarà possibile al supermercato o in modo cumulativo. "Si tratta di una grave violazione alla libertà dei cittadini. Il buono pasto è un diritto acquisito del lavoratore - ricorda il Codacons - che può essere utilizzato a seconda delle esigenze del momento. Ad esempio se si decide di non pranzare o di portare il pranzo da casa, non è in alcun modo pensabile costringere il lavoratore ad utilizzare il ticket di quel giorno solo per il pasto o per la mensa. Una volta acquisito, il diritto all’utilizzo di quel buono pasto deve valere sempre e ovunque, anche in modo cumulativo".
Il Codacons si dice quindi pronto a presentare ricorso contro le modifiche normative e fiscali in tema di buoni pasto e sta valutando la fattibilità della class action a tutela dei lavoratori, cui è già possibile fornire una preadesione inviando una mail all’associazione. E sul piede di guerra c'è anche l'Unione Nazionale Consumatori: "Chiediamo al Governo e al Parlamento di liberalizzare i buoni pasto, rendendoli cumulabili e permettendo al lavoratore di spenderli anche in un’unica soluzione. Oramai sono diventati un sostegno insostituibile per le famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese, un apporto fondamentale al reddito", ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. Attualmente il buono pasto non è cumulabile, né cedibile, né convertibile in denaro. "È giusto che non sia cedibile o convertibile in denaro, ma deve essere reso cumulabile.
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