Erano pagati per farlo, ma le strade non le controllavano mica: le percorrevano, invece, per andare a fare shopping durante l'orario di lavoro. Centri commerciali, aziende agricole, erano queste le tappe abituali di tre cantonieri della Città metropolitana di Reggio Calabria, ora sospesi dal gip di Locri per truffa, falsa attestazione della presenza in servizio e peculato d'uso continuato.
In alcuni casi, come accertato dalla polizia di Bovalino, nella Locride, i tre dipendenti andavano a prendere i figli a scuola in orario di servizio e poi se ne tornavano direttamente a casa.
Gli inquirenti, grazie alle videoriprese e al monitoraggio satellitare dei veicoli, sono riusciti a certificare l'abitudine dei tre cantonieri di allontanarsi con l'auto di servizio per dedicarsi ad attività che non avevano niente a che fare con la loro occupazione. Il danno causato, secondo una stima della polizia, sarebbe di circa 10mila euro, l'equivalente delle ore di lavoro retribuite ma non effettuate.
Gli indagati sono in tutto sei. Otre ai tre dipendenti sospesi, sono finiti nei guai altri due cantonieri e un dipendente della Regione in servizio nel centro dell'impiego di Bovalino. Quest'ultimo, in particolare, si sarebbe allontanato più volte dall'ufficio senza registrare la sua assenza.
Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, si è congratulato per l'operazione di polizia “che mira a garantire l'effettività dell'impegno dei dipendenti di quell'ente al servizio dei cittadini, in un settore importantissimo
quale quello della vigilanza e cura delle strade”. Il primo cittadino ha inoltre garantito “la massima disponibilità della Città metropolitana a fornire tutte le informazioni utili a chiarire qualsiasi aspetto della vicenda".
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