Troppi medici in pensione: cure a rischio in Calabria

A Cosenza in arrivo 53 nuove unità in ospedale, ma non bastano

Troppi medici in pensione: cure a rischio in Calabria

Una goccia nel deserto. Così si può definire, in Calabria, l'assunzione di 53 medici all'ospedale “Annunziata” di Cosenza. Perché il numero dei nuovi occupati – manca solo la firma del commissario in calce allo schema di “arruolamento” - per quanto possa far tirare ai pazienti un sospiro di sollievo per la continuità di servizi e ai medici già impegnati nel nosocomio cosentino, che vedranno alleggerirsi i turni in corsia, tuttavia non risolve un'endemico squilibrio che affligge la sanità calabrese.

Come ricorda “La Gazzetta del Sud”: “Non c'è bilanciamento con i camici bianchi in uscita” e a questo problema va aggiunto quello del pronto soccorso la cui situazione è sempre critica “per mancanza di strutture filtro sul territorio” come i punti di primo intervento. L'allarme, in realtà, è stato già lanciato da tempo. Ci sono dati che fanno riflettere.

In Calabria si sono ridotte drasticamente le ore della specialistica ambulatoriale e si è molto, troppo, allungata l'età dei medici in servizio.

E la fine del tunnel non sembra vicina visto che nei prossimi anni un numero ancora consistente di medici andrà in pensione. E da più parti è stato lanciato l'allarme su quanto tutto questo possa far correre seri rischi di esaurimento dei servizi previsti dal Sistema sanitario nazionale.

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