Carte d'identità elettroniche difettose: cosa fare per sostituirle

L'errore del Poligrafico dello Stato viene ammesso in una nota e ora scatta il piano per sostituire le carte d'identità guaste

Carte d'identità elettroniche difettose: cosa fare per sostituirle

"Sostituzione gratuita delle carte difettose nei prossimi 12 mesi": è il piano predisposto per sostituire le 350 mila carte d' identità elettroniche messe in circolo con un chip difettoso.

La note e la sostituzione

Ora il Poligrafico dello Stato ha ammesso - tramite una nota - gli errori e le negligenze nei controlli. Ovviamente il cambio con una tessera funzionante avverrà solo per i cittadini che ne faranno richiesta. La falla - presente in 346.274 carte - non permette il riconoscimento del documento digitale dagli strumenti elettronici. Il rischio è quindi essere rifiutati alla frontiera.

Nel comunicato il poligrafico precisa che al fine di "evitare rischi di disagi per i cittadini" per i cittadini che si recheranno all'esterno ha avviato "con tutte le amministrazioni di riferimento le procedure previste a livello nazionale e internazionale per la corretta gestione di questi documenti in caso di attraversamento delle frontiere con la compilazione di una white list delle Cie, che potranno quindi essere utilizzate".

Nella nota però non vengono precisati i costi che lo Stato dovrà sobbarcarsi per l'intera operazione. Come spiega Il Messaggero: "Al Tesoro non sono in grado di dare una risposta, mentre secondo alcune stime di fonte sindacale il danno potrebbe aggirarsi intorno ai 50 milioni di euro".

Dall'istituto Poligrafico - tramite un comunicato stampa - precisa che "nessun cittadino italiano è stato respinto alle frontiere in quanto le circa 350.000 carte emesse nel periodo ottobre 2017 – febbraio 2018 con dati non riportati correttamente in una parte secondaria del microprocessore, sono perfettamente funzionanti.

Queste carte mantengono inalterata la loro caratteristica di strumento sicuro di identificazione fisica e digitale, come tutte le altre CIE, dal momento che assicurano la verifica di autenticità dei dati obbligatori normalmente letti durante i controlli (i dati personali, la foto, le impronte e la firma digitale del Ministero dell’Interno). Esistono alcuni dati secondari che pur essendo riportati correttamente sul fronte della carta, non sono correttamente riportati sul chip".

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