Dovete presentare un ricorso in Cassazione? Prima regola: che non sia troppo lungo. Altrimenti potreste correre il rischio di vedervelo bocciare. La storia, raccontata da Repubblica, arriva da Torino: in una sentenza della terza sezione sul ricorso presentato contro una sentenza di secondo grado, i giudici di Cassazione hanno lanciato un ideale monito a tutti gli avvocati: ricorrete pure, ma siate concisi.
Qualcosa di analogo (il primo caso riguarda un ricorso degli avvocati dell'Automobile Club d'Ivrea) era già accaduto tempo fa con i ricorsi di legittimità legati al fisco. "La pedissequa riproduzione dell’intero, letterale, contenuto degli atti processuali - si legge nelle motivazioni della sentenza - è del tutto superfluo ed equivale ad affidare alla Corte, dopo averla costretta a leggere tutto (anche quello di cui non occorre che sia informata) la scelta di quanto rileva. La conseguenza è l’inammissibilità del ricorso per Cassazione".
L'obiettivo sarebbe insomma quello di evitare ulteriori lungaggini oltre a quelle che dilatano all'infinito i già proverbiali tempi della giustizia italiana, evitando ai magistrati la lettura di pagine e pagine di materiale superfluo. Dagli avvocati, però, sembra profilarsi una vera e propria levata di scudi: Andrea Galasso, avvocato del foro torinese intervistato dalla stessa Repubblica, ammette che "la Cassazione ha ragione a ritenere necessaria una buona dose di sintesi", ma riguardo alle recenti sentenze di Cassazione, in cui si afferma che alcuni ricorsi sono troppo prolissi, parla di "un caso di cattiveria intellettuale, di malcostume alla rovescia."
Galasso si è espresso inoltre contro l'ipotesi di porre un tetto di venti pagine per i ricorsi presentati al Tar, come verrebbe stabilito da un emendamento in via d'approvazione da parte del Parlamento nell'ambito del decreto giustizia.
538em;">Gli avvocati amministrativisti, come è già stato approvato dalla commissione affari istituzionali della Camera, dovranno scrivere i ricorsi entro i limiti stabiliti da un decreto del Presidente del Consiglio di Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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