Cercò di portare il vessillo della Rsi a Montecitorio: "Me ne frego"

Intervistato dal Tempo, Maurizio Boccacci afferma: "Noi siamo e saremo sempre contro questo regime e dei divieti di questo ce ne freghiamo"

Cercò di portare il vessillo della Rsi a Montecitorio: "Me ne frego"

Maurizio Boccacci, esponente del neofascismo romano, lo aveva promesso: un giorno o l'altro avrebbe portato il tricolore dell'Rsi a Montecitorio. E così ha fatto, beccandosi un fermo, una denuncia e il divieto di entrare a Roma per i prossimi tre anni.

Ora Boccacci racconta la sua versione, in un'intervista concessa a Antonio Rapisarda per il Tempo: "Oggi (ieri, ndr) è il 28 ottobre. Ricorrenza della marcia su Roma. Dato che noi avevamo deciso di marciare ma poi c' erano stati i divieti ho preso le distanze da chi ha accolto - come Roberto Fiore - l' invito a non scendere in piazza e da solo, senza portare nessuno, ho deciso di manifesta reportando la bandiera della Repubblica sociale davanti a Montecitorio. Per indicare che noi siamo e saremo sempre contro questo regime e dei divieti di questo ce ne freghiamo".

E per Fiore, leader di Forza Nuova, ha parole durissime: "Per me la sua è stata una resa. Una volta i fascisti, divieto o non divieto, scendevano in piazza. Oggi, invece, sono tutti politicanti. Io sono rimasto vecchia maniera. Per me il regime può legiferare quanto vuole. A me la legge Fiano, ad esempio, fa sorridere. Come mi ha fatto sorridere la legge Mancino fatta "ad personam", perché sono stato ilprimo a esserne colpito, e tantomeno me ne frego della legge Scelba".

Per Boccacci, quello che vive l'Italia dal '45 in poi è un regime, come spiega sempre a Rapisarda, parlando del caso degli adesivi di Anna Frank: "Questo è un altro mistero di questo regime. Quegli adesivi sono anni che girano e nessuno ha detto nulla. Adesso viene fuori proprio nel momento in cui passa una legge che aumenta di un anno l' età pensionabile. Una notizia così fa passare in secondo piano una cosa più importante, na scondendola: è questo quello che è successo. Siamo in un momento in cui il regime è allo sfacelo. Non sanno nemmeno più cosa dire e cosa fare.

Siamo all' anno zero e la repressione in questi momenti diventa ancora più dura. Con chi? Con chi mantiene una sua solidità ideale. Hanno paura, come si è visto nelle varie periferie, che la gente si riversi verso di no".

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