Chef ucciso, il killer ha confessato l’omicidio

L’assassino, un panettiere, ha raccontato di aver ucciso Madeddu a colpi di accetta per motivi passionali

Screenshot da YouTube
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Nella notte, dopo neanche 24 ore dall’omicidio, è arrivata la confessione del killer dello chef 51enne Alessio Madeddu, ritrovato senza vita nella mattinata di ieri, giovedì 28 ottobre. A scoprire il cadavere era stata la figlia che aveva rinvenuto il corpo del padre di fronte al suo locale “Sabor’e Mari”, a Porto Budello, a Teulada, in provincia di Cagliari, nel sud della Sardegna.

Ucciso per motivi passionali

Ad ammazzare il ristoratore, prima picchiato e poi finito a colpi di accetta, sarebbe stato Angelo Brancasi, panettiere 43enne di Sant’Anna Arresi. L’uomo, davanti al pm Rita Cariello, avrebbe confessato l’omicidio scaturito per motivi passionali. Come riporta L’Unione Sarda il killer avrebbe attirato la sua vittima fuori dalla dependance in cui Madeddu si trovava gli arresti domiciliari in seguito a una condanna per un duplice tentato omicidio. Sul vialetto, una volta trovatosi davanti a Madeddu, lo avrebbe inizialmente ferito, per poi finirlo con dei fendenti mortali. Lo chef avrebbe cercato di difendersi tentando di rientrare in casa, ma non sarebbe riuscito a sottrarsi a quella furia omicida.

Dopo la confessione Brancasi, difeso dall’avvocato Roberto Zanda, è stato trasferito nella Casa circondariale di Cagliari - Uta “E. Scalas”. Il panettiere avrebbe raccontato agli investigatori di aver ucciso lo chef perché geloso della moglie che lavorava al ristorante e con la quale la vittima avrebbe avuto una relazione clandestina. Intanto, secondo quanto riportato dal quotidiano sardo, gli investigatori hanno acquisito i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza utilizzate dallo chef, noto anche per la sua partecipazione negli anni passati al programma di Alessandro Borghese “4 ristoranti”. L’indagine degli inquirenti prosegue per capire se il killer abbia avuto dei complici che lo hanno aiutato a vendicarsi della vittima.

Lo chef era ai domiciliari

Madeddu si trovava agli arresti domiciliari perché il 2 novembre dello scorso anno aveva ribaltato una pattuglia dei carabinieri con una ruspa, dopo che i militari gli avevano imposto l’alcol test.

Lo chef aveva reagito alla richiesta delle forze dell'ordine speronando l’auto dei militari alla guida di una ruspa, che aveva recuperato a casa, per poi tornare sul luogo del posto di blocco e aggredire la pattuglia. Aveva quindi passato circa 5 mesi di custodia cautelare in carcere e, dopo la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione arrivata lo scorso marzo, all’uomo erano stati concessi gli arresti domiciliari.

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