Chi è Konrad Krajewski, il "cardinale dei poveri"

Da Lesbo al palazzo occupato di via di Santa Croce: ecco chi è Konrad Krajewski, l'elemosiniere del Papa al servizio dei poveri che nel 2017 ospitò una famiglia di rifugiati siriani in casa sua

Chi è Konrad Krajewski, il "cardinale dei poveri"

“Sono intervenuto personalmente, è stato un gesto disperato”. È pronto ad assumersi le responsabilità delle sue azioni il cardinale Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa che ieri sera si è calato nei sotterranei del palazzo occupato da Action in via di Santa Croce in Gerusalemme a Roma per riattivare l’elettricità nell’edificio.

Dallo scorso 6 maggio quasi quattrocento persone erano costrette a vivere senza acqua calda e luce, dopo che la società dell’energia elettrica della Capitale aveva deciso di interrompere le forniture per via di una morosità arretrata di quasi 300mila euro. Quando è stato informato della situazione, riferiscono fonti vaticane vicine all'Elemosineria Pontificia all’Adnkronos, il porporato non ha perso tempo e si è recato di persona nell’ex sede dell’Inpdap occupata nell’ottobre del 2013 dai movimenti per la casa. Krajewski, chiariscono dalla Santa Sede è pienamente consapevole “delle possibili conseguenze d'ordine legale cui ora potrebbe andare incontro”.

Del resto, nell’agosto del 2013 Papa Francesco scelse questo monsignore polacco di Lodz come suo elemosiniere proprio perché sapeva che al lavoro di scrivania preferiva quello di strada. Lo sanno bene i senzatetto che vivono sotto i portici di via della Conciliazione, per i quali, negli anni, ha messo a disposizione bagni, docce, barbiere e una lavanderia gratuita. Nel gennaio del 2017 aveva messo a disposizione le auto di servizio del Vaticano per offrire ai clochard un rifugio contro il gelo.

Nel giugno dello stesso anno fece scalpore la sua decisione di ospitare nell’appartamento dove abitava a Borgo Pio una coppia di rifugiati siriani arrivati in Italia con i corridoi umanitari. Si trasferì, senza battere ciglio, a dormire nel suo ufficio all’interno delle mura Leonine. Proprio ai migranti che vivono nei campi profughi di Lesbo, giovedì scorso ha consegnato personalmente un assegno da centomila dollari che servirà a sostenere le iniziative di accoglienza messe in campo dalla Caritas locale, compresa la costruzione di un'area giochi al coperto per i bambini.

Appena atterrato nella Capitale non ha perso tempo, ed è corso in aiuto degli occupanti

abusivi del palazzo di via di Santa Croce in Gerusalemme. Del resto, quando lo scorso anno Papa Francesco lo aveva creato cardinale, era stato lui stesso ad annunciare che la sua porpora era e sarebbe stata "per i poveri".

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