Colpo di sonno o distrazione ​Così è scoppiato l'inferno a Bologna

Il procuratore di Bologna: "Nessun sequestro per ripristinare la viabilità". Sul crollo del ponte: "La causa è l'esplosione"

Colpo di sonno o distrazione ​Così è scoppiato l'inferno a Bologna

Dopo la terribile esplosione sul raccordo con la A14 a Borgo Panigale causata da un incidente in cui è rimasta coivolta una autocisterna, gli investigatori stanno cercando di capire cosa abbia potuto provocare la deflgrazione che ha portato alla morte del conducente del Tir e al ferimento di circa 70 persone. A far luce sulla dinamica dell'incidente è il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato intervenuto al Giornale Radio Rai: "L'incidente potrebbe essere stato causato da un colpo di sonno oppure da un momento di distrazione, ma è ancora presto per dirlo". Intanto su quanto accaduto a Borgo Panigale è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti.

Il crollo del ponte

Si indaga per disastro colposo e per omicidio, lesioni colpose stradali plurime. Di fatto è stata scartata l'ipotesi di un sequestro del tratto interessato dall'incidente: "È stata fatta questa scelta per consentire alla società Autostrade di ripristinare la circolazione in quel tratto di strada", ha aggiunto il procuratore. Infine il procuratore Giuseppe Amato ha anche parlato delle possibili acuse del cedimento parziale del ponte. Amato esclude che si possa trattare di un crollo dovuto ad un difetto di costruzione: "È conseguenza immediata di un evento di devastanti proporzioni quale è quello che si è realizzato".


Conte visita i feriti

Intanto nel corso della mattinata il premier Giuseppe Conte ha visitato i feriti più gravi ricoverati all'ospedale di Cesena. Il premier ha poi affermato: "Sono venuto qui per accertare di persona le conseguenze sulle persone e sulle cose e sui luoghi del terribile incidente di ieri, rispetto alla dinamica che si è prospettata e realizzata. Possiamo ritenerci fortunati per le conseguenze - ha detto ancora Conte - è stato un terribile incidente, terribile, ma i feriti sono tutti in via di guarigione, sotto controllo.

Grazie alla macchina dei soccorsi che è stata fantastica, al personale sanitario e ai soccorritori, era semplicemente un modo per essere vicino alle persone e familiari - ha concluso il premier - che hanno subito conseguenze e testimoniare la vicinanza del governo".

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