Padre Zanotelli vuole lo "svuota carceri": "Fuori quelli con reati lievi"

Padre Alex Zanotelli spinge per svuotare le carceri. Ma la posizione del missionario non è isolata: pure Magistratura Democratica vuole ridurre il numero dei detenuti

Padre Zanotelli vuole lo "svuota carceri": "Fuori quelli con reati lievi"

Padre Alex Zanotelli ha una proposta, che suona più o meno così: in virtù della situazione pandemica dovuta al coronavirus, è opportuno che le persone che si trovano in carcere per via di "reati lievi" escano fuori. L'appello del missionario è arrivato nella tarda mattinata di oggi.

In queste fasi, alcuni "preti di strada" ed esponenti progressisti della Chiesa cattolica stanno chiedendo a gran voce misure di quella tipologia. Le carceri, del resto, possono essere interessate dai contagi. Evitare gli assembramenti in luoghi così circoscritti, ancora, può non essere semplice, E queste sono due delle ragioni che vengono spesso sollevate da chi pensa che un indulto, ora come ora, sia auspicabile. Ma l'appello di Zanotelli, più che soffermarsi sul piano dell'opportunità giuridica e politica, è centrato sulla tutela delle minoranze. Quelle di cui farebbero parte anche le persone detenute.

E infatti il sacerdote pro migranti, che in questi anni ha portato avanti tutta una serie di battaglie relative alla necessità di tenere i "porti aperti", ha esposto un ragionamento complessivo, così come approfondibile sull'Adnkronos. "Fuori dalle carceri i detenuti che si sono macchiati di reati lievi". Il virgolettato di base è chiaro. Poi però arrivano una serie di ulteriori riflessioni, che riguardano tanto l'azione dell'esecutivo guidato dal professor Giuseppe Conte, che Zanotelli sembra reputare positiva, quanto categorie che sarebbero più a rischio di altre per via della situazione pandemica: "I giustissimi decreti del governo anti contagio - ha argomentato il missionario, che ne ha parlato con la fonte appena citata- sono pagati dai più deboli della società. Penso ai migranti ma anche al mondo delle carceri dove c'è il rischio concreto di un focolaio da scongiurare". Zanotelli, per convalidare la bontà della sua proposta, ha spiegato quali siano state le mosse dell'Iran, che ha appunto preferito liberare alcuni detenuti.

La tesi del consacrato progressista non è proprio isolata, anzi. Magistratura Democratica, poco fa, ha incalzato la politica, affinché le cifre delle persone che in questo momento si trovano in carcere diminuiscano: "Occorre, dunque, che la politica metta a punto un ventaglio di strumenti celeri ed efficaci, facendosi carico delle esigenze degli Uffici di sorveglianza che, già sovraccarichi e ora ridotti a poche unità per l'emergenza, stanno affrontando con estremo coraggio e scarse risorse una crisi gravissima del sistema penitenziario; e che tutta la magistratura associata si ritrovi unita ad esprimere la sua consapevolezza dei valori in gioco". Questa è la posizione sul punto dell'associazione di magistrati.

Anche questo intervento è stato ripercorso dall'Adnkronos.

Il "fronte progressista" sembra essere compatto: le possibili conseguenze del Covid-19 dovrebbero suggerire una svolta sul sistema carcerario del Belpaese.

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