Cripta Mussolini, Confcommercio spinge per la riapertura: "La storia non si può cancellare"

Confcommercio entra a gamba tesa nella polemica sulla riapertura della cripta Mussolini: "È un'occasione economica non indifferente"

Cripta Mussolini, Confcommercio spinge per la riapertura: "La storia non si può cancellare"

La riapertura della cripta dove riposano le spoglie di Benito Mussolini, nel cimitero di San Cassiano di Predappio, continua a dividere. I giudizi sono inevitabilmente influenzati dalle diverse sensibilità in campo. Da un alto c'è l'Anpi, che ha definito "inammissibile" l'ipotesi, dall'altro lato gli eredi e la stessa amministrazione comunale, che stanno invece discutendo su modalità e tempi.

Governata per settantaquattro anni dalla sinistra, la città natale del Duce è passata al centrodestra lo scorso maggio, con l'elezione del sindaco Roberto Canali, della lista "Uniti per Predappio". Ed è stato proprio Canali uno dei principali sponsor della vexata riapertura, tanto da averla annoverata nel programma elettorale che gli ha permesso una vittoria di ampio margine sullo sfidante di centrosinistra. Le ragioni del primo cittadino non sono ideologiche, bensì legate all'indotto che generano i pellegrinaggi dei nostalgici (o "pellegrinazi", per dirla alla maniera dei detrattori).

Sul punto concorda anche il direttore dell'Ascom di Forlì, Alberto Zattini. Dalle colonne de Il Resto del Carlino, Zattini, non certo un nostalgico del Ventennio, chiarisce: "L'aspetto politico (che non è di mia competenza) va distinto da quello turistico. Se sul territorio ci sono delle opportunità turistiche, vanno considerate. Che i turisti siano pochi o molti, comunque sia si fermano nelle strutture di Predappio". Insomma, stando ai dati in possesso del rappresentante dell'Ascom, i benefici economici sul territorio non sarebbero affatto ininfluenti, come sostiene invece la Confesercenti forlivese. "Sono un'occasione economica non indifferente per i bar, i negozi e tutte le strutture turistiche di Predappio", spiega Zattini.

E sulle polemiche che accompagnano ogni ricorrenza, dice: "Fra i

visitatori di Predappio non ci sono solo nostalgici, perché molti vengono per vistare i luoghi della storia, che non si può cancellare. I luoghi della memoria si possono visitare anche per capire e perfino per condannare".

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