Cure mirate per battere i tumori

La guarigione per le leucemie, i linfomi, i mielomi, è oggi un obbiettivo concreto

Oggi vi sono terapie sempre più efficaci per curare i tumori del sangue e del midollo osseo, come leucemie, linfomi e mieloma. Aumentano gli esami strumentali, i trials attivati (protocolli di ricerca clinica) e la messa a punto di nuovi principi attivi che consentono il controllo della malattia e in molti casi portano alla guarigione. Molte di queste malattie, come le leucemie, si sviluppano quando alcune cellule del sangue acquisiscono delle mutazioni del DNA - la sede delle informazioni che regolano l'attività delle diverse cellule. Queste anomalie fanno sì che la cellula cresca e si divida più rapidamente e che sopravviva più a lungo di una cellula normale. Nel tempo, queste cellule alterate possono sopraffare le altre cellule normali del midollo osseo, causando i segni e i sintomi della leucemia. La diagnosi avviene dopo un esame del sangue che evidenzia la presenza di valori anomali di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine. Viene poi prelevato un campione di midollo osseo per poter analizzare le caratteristiche delle cellule malate. L'esame è eseguito con un ago sottile ed è una procedura ambulatoriale. Il trattamento della leucemia dipende da vari fattori, come il tipo di malattia (leucemia acuta o cronica, mieloide o linfoide), l'età e le condizioni del paziente (presenza di altre malattie). Le principali forme di terapia comprendono: chemioterapia (farmaco somministrato per bocca o per via endovenosa), terapie bersaglio (farmaci mirati a specifiche alterazioni), terapie biologiche (aiutano il sistema immunitario), radioterapia (radiazioni ionizzanti) trapianto di cellule staminali (si sostituiscono le cellule del midollo osseo malate). La disponibilità di terapie innovative, soprattutto quelle con farmaci e anticorpi monoclonali in grado di attaccare specificamente le cellule patologiche risparmiando quelle sane, ha modificato radicalmente lo scenario di queste malattie portando a risultati di sopravvivenza prima irragiungibili, ma ha determinato la crescita dei costi sanitari ad esse correlati.

Farmacologi, ematologi, esperti sanitari,hanno discusso a Roma al convegno Horizon Scanning in Ematologia,dei problemi relativi alla gestione sanitaria e terapeutica dei tumori del sangue, alla luce di una ricerca effettuata dal CEIS-Tor Vergata di Roma che ha evidenziato per i tumori del sangue un calo delle giornate di ricovero, diminuite dei 15 per cento tra il 2004 e il 2011 (da oltre 192mila a poco più di 162mila), ma l'aumento del costo per il ricovero è cresciuto del 65,9 per cento passando da circa 4.200 euro nel 2004 a circa 7.000 euro nel 2011. In particolare per il linfoma di Hodgkin e i mieloidi si si è registrato un incremento dei costi sanitari diretti, con una crescita rispettivamente del 115 e del 110 per cento.

Secondo il professor Pier Luigi Canonico, ordinario di farmacologia all'università del Piemonte orientale A. Avogadro - per ottimizzare l'approccio alle neoplasie ematologiche occorre conoscere gli sviluppi della ricerca e le possibilità di utilizzo di nuovi farmaci per poter mettere a disposizione dei decisori sanitari una serie di criteri per programmare il futuro».

«L'analisi dei costi sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale - dichiara Francesco Saverio Mennini. Research director del CEIS Economic Evaluation and HTA - non considera i costi indiretti.

Sulla base del rapporto FAVO 2010-2015 , le prestazioni previdenziali sono passate tra il 2009-12 da 935 a un miliardo e 100 milioni di euro». Al convegno si è rilevato che le nuove terapie possono contribuire alla loro riduzione, proprio per la capacità di allungare i periodi liberi dalla malattia, comprimendo i costi assistenziali e sociali .

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