Dall'Anpi lezione negazionista: 'Foiba Basovizza, solo un pozzo'

Una serie di tweet dell'Anpi di Brescia scatenano la polemica sui social. Bastoni (Lega): "L'odio evidentemente non conosce lo scorrere del tempo"

Dall'Anpi lezione negazionista: 'Foiba Basovizza, solo un pozzo'

Nel giorno della memoria delle vittime delle foibe è bufera sulla sezione bresciana dell'Anpi. Nel mirino un serie di tweet in odore di negazionismo. Si va da "foibe fantastiche e dove trovarle, in una sequenza aberrante di pseudo fonti storiografiche già smentite nelle indagini del dopoguerra" a "squallidi tweet in cui si mette in discussione ciò che gli stessi autori dei massacri hanno ammesso". Fino alle lamentele per l'equiparazione "dettata dai neofascisti" tra vittime delle foibe e della Shoah. "L'odio evidentemente non conosce lo scorrere del tempo", denuncia il consigliere lombardo della Lega Max Bastoni.

"L'Anpi - sottolinea il consigliere leghista come riporta AdnKronos - nega ironizzando due stragi dimenticate proprio in territorio bresciano. In via Ghiacciarolo, a Botticino, è stato restaurato il ceppo delle vittime degli eccidi di Sant'Eufemia e della frazione Sera del 1945. Il 13 maggio 1945 furono rastrellati soldati fascisti e presunti fiancheggiatori, quasi tutti anticomunisti, a Lumezzane e Toscolano. Orribilmente seviziati, 23 vennero uccisi di fronte alla chiesa di Sant'Eufemia mentre altri 16 furono gettati in una fossa a Botticino, in una località detta Mulì de l'Ora. I responsabili dell'eccidio furono i partigiani comandati da Tito Tobegia che per scampare alla giustizia italiana fuggi nel 1957 in Cecoslovacchia dai suoi compari". E all'"odio negazionista" dell'Anpi di Brescia che liquida gli eccidi come "vendette sugli occupanti fascisti", Bastoni contrappone due esempi segnalati da Toni Capuozzo. Due casi in cui nemmeno la subita persecuzione nazista li ha sottratti dalla pulizia etnica rossa. "Angelo Adam, - scrive Bastoni su Facebook - ebreo fiumano che il 2 dicembre 1943 era stato deportato dai nazisti a Dachau, con il numero di matricola 59001. Era sopravvissuto ed era tornato alla sua città. Nel 1945 venne prelevato con la moglie dai titini e scomparve. Come la figlia diciassettenne, che aveva chiesto notizia dei genitori".

Durissima anche la reazione del capogruppo di Zaia Presidente a palazzo Ferro Fini, Alberto Villanova. "Oggi tutta Italia commemora il massacro delle foibe e l'esodo giuliano-istriano-dalmata. E scandaloso che la strage ordinata dal Maresciallo Tito, un criminale di guerra, trovi giustificazione in frasi aberranti di chi, come l'Anpi di Brescia, con un post su Facebook, descrive la foiba di Basovizza solo come un pozzo minerario abbandonato. Sono affermazioni gravissime che offendono la memoria di migliaia di morti innocenti".

Il consigliere regionale intervenendo sulla polemica innescata dai post di matrice negazionista dell'Anpi, non risparmia una frecciata sul professato pacifismo dell'associazione. "Il Parlamento ha istituito questa giornata per far riflettere sugli orrori dei crimini accaduti sul confine orientale dopo la guerra - ricorda Villanova - Spiace che una associazione come l'Anpi, che si professa detentrice della pace e della verità storica, proprio oggi utilizzi questa ricorrenza per sostenere tesi vergognose al solo scopo di fare polemica. Non basta leggere fogli scritti da storici improvvisati per affermare che a Basovizza non si perpetrò un crimine: quello dello storico è un lavoro fondamentale per la società civile e molto difficile".

E dopo l'indignazione per le affermazioni offensive e anti-storiche dell'Anpi, Villanova giura battaglia.

"Dovrebbe essere ormai ben chiaro che chi si reca in pellegrinaggio nei Balcani sulle orme di un dittatore non è certo una fonte attendibile cui attingere - osserva Villanova - Per rispetto degli innocenti morti nelle foibe, per gli esuli istriano-dalmati costretti ad abbandonare le proprie case, l'Anpi prenda immediatamente le distanze da questo post su Facebook e si scusi pubblicamente - chiede il consigliere - In caso contrario, mi impegnerò personalmente in ogni modo, presso tutte le sedi istituzionali, affinché venga data dignità a una giornata così solenne, che è stata macchiata da questa infamia".

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Pubblicato da Max Bastoni su Martedì 9 febbraio 2021
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