Sono immagini forti e che creano sconcerto quelle che arrivano direttamente dall’hotspot di Lampedusa dove in questi giorni si è assistiti ad arrivi di ingente quantità. Solo nel weekend appena trascorso si è sfiorata quota 2mila e si sta ancora lavorando per liberare il centro di prima accoglienza abilitato ad ospitare circa 300 migranti. L’importante numero di ospiti dentro la struttura di contrada Imbriacola rende impossibile garantire il rispetto delle norme igienico sanitarie. I migranti dormono per terra, accanto ad enormi cumuli di spazzatura depositata negli angoli ormai da diversi giorni.
Le pessime condizioni igienico sanitarie mettono a rischio non solo gli stessi ospiti ma anche le forze di polizia chiamate ogni giorno a sedare le liti che sorgono per un qualsiasi motivo. Già gli scorsi giorni gli agenti hanno spiegato che la situazione dentro l'hotspot è molto precaria Trascorrendo buona parte della giornata a stretto contatto con i migranti è chiaro che per gli agenti aumenta il rischio di contrarre malattie infettive: Covid in primis. “La situazione è molto complessa” dice a IlGiornale.it il segretario generale del Sap Stefano Paoloni che prosegue: “Rispetto agli anni passati stanno arrivando molti migranti e c’è anche meno attenzione da parte dell’opinione pubblica, ma questo non vuol dire che il problema non esista e non sia grande. I numeri sono impressionanti. Contestualmente - prosegue Paoloni - è cambiata anche la ditta che gestisce il centro di contrada Imbriacola e questo probabilmente ha voluto dire iniziare da poco il rodaggio di certi meccanismi. In certi momenti le condizioni igienico sanitarie sono molto precarie e noi operiamo convivendo di fatto con i migranti nelle stesse aree”.
Stefano Paoloni si spinge avanti e parla di alcuni specifici problemi: “Spesso ci sono momenti di tensione. I migranti litigano soprattutto all’ora della distribuzione dei pasti e si fa inoltre fatica a sottoporre tutti al tampone faringeo per la rilevazione del Covid perché sono in tanti. Ma dentro la struttura viviamo con loro in una situazione di promiscuità”. Le Forze di polizia sono chiamate ad intervenire in una situazione di alto pericolo, dovuto al contesto sanitario, svolgono molte ore di straordinario per la cui relativa retribuzione bisogna attendere almeno un anno. Ed ecco che non manca un parere verso l’operato del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Si tratta di un fenomeno conosciuto che si verifica ogni anno di questo periodo – dice il segretario generale del Sap – ma il ministro Lamorgese continua a fare orecchie da mercante. Quello che mi lascia perplesso è inoltre sapere che i sostenitori dell’accoglienza, sono disposti a permettere che i migranti vivano in condizioni inumane". Per quanto riguarda la Lamorgese, gli scorsi giorni il nuovo sindaco, Filippo Mannino, le ha chiesto un incontro con l'obiettivo di azionare degli interventi rapidi, ma il ministro non solo era irreperibile ma ha anche parlato di "affollamenti inevitabili" dentro l'hotspot. Il grave degrado presente dentro la struttura di accoglienza non ha lasciato indifferente nemmeno l'ex sindaco Giusi Nicolini che ha paragonato le immagini del centro a quelle che si vedono in Libia.
E intanto a Lampedusa si lavora per alleggerire l’hotspot: ieri 40 ospiti hanno lasciato l’Isola con la nave di linea e altri 130 a bordo di una motovedetta della
Capitaneria di porto. Questa mattina 80 persone sono state imbarcate su un’altra motovedetta della Capitaneria di porto, mentre altre 600 saranno trasferite via con l’intervento della nave San Marco della Marina militare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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