"La verità è vicina". Questo sostengono gli inquirenti che indagano sulla morte del 19enne Domenico Maurantonio. Il ragazzo secondo le ultime perizie era da solo quando è precipitato dalla finestra del quinto piano di un hotel a nord di Milano, lo scorso 10 maggio. Per avere la certezza che la sua morte sia dovuta a un tragico incidente si dovrà attendere la chiusura dell'inchiesta affidata al pubblico ministero di Milano Alberto Nobili. Ma a confermare quest'ipotesi sono arrivate adesso le conclusioni – ancora parziali – della Scientifica sul davanzale della finestra dal quale lo studente padovano del liceo Nievo precipitò in quella tragica nottata.
I risultati – riportati dal Corriere del Veneto – dicono che non vi sono altre tracce biologiche sul davanzale oltre a quelle del 19enne. Sembrano dunque perdere consistenza tutte le altre piste che ipotizzavano un qualche coinvolgimento dei compagni di classe di Domenico nella sua morte, o anche quello di un misterioso individuo che si aggirava tra i corridoi del quinto piano dell'albergo la notte tra il 9 e il 10 maggio scorsi. Le ultime analisi sul corpo di Domenico avevano rivelato che il giovane aveva bevuto molto alcol fino a poco prima di morire, tanto che le sostanze assunte non erano ancora state assorbite dal suo organismo.
Vari accertamenti hanno anche stabilito che il ragazzo si sentì male di stomaco la notte incriminata, uscendo dalla stanza che condivideva con altri tre compagni per non farvi più ritorno. Il mattino dopo il suo cadavere fu scoperto ai piedi di una scala antincendio: Domenico è precipitato per venti metri cadendo "a piombo", in parallelo alla parete dell'hotel.
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