Don Euro, un escort napoletano tira in ballo droga e orge

Francesco Mangiacapra ha riferito al giudice dettagli alquanto scabrosi per i quali è stato continuamente interrotto: i suoi racconti sono stati ritenuti superflui in ambito processuale

Don Euro, un escort napoletano tira in ballo droga e orge

Nel corso del processo che vede imputato don Luca Morini (meglio conosciuto come don Euro), parroco di Massa ridotto allo stato laicale, Francesco Mangiacapra si è presentato nell'ultima udienza con il volto coperto da un lenzuolo bianco. Stiamo parlando dell'escort originario di Napoli che avrebbe avuto una relazione con il prelato. Mangiacapra si è costituito parte civile assieme ad altri, al processo dell'ex sacerdote 51enne accusato di molteplici reati quali: autoriciclaggio, estorsione, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e sostituzione di persona.

Come leggiamo da un recente articolo apparso su TgCom24.it, Francesco Mangiacapra avrebbe descritto al giudice Ermanno De Mattia diversi momenti degli incontri avuti con don Euro. L'escort ha dichiarato: "Il primo in un locale per scambi di coppia di Napoli. Lui era accompagnato da un ragazzo con cui poi abbiamo avuto un rapporto nella loro stanza in hotel. Mi disse che era un magistrato, mi promise che mi avrebbe fatto fare carriera come avvocato visto che sono laureato in giurisprudenza, che mi avrebbe introdotto nel jet-set e mi avrebbe fatto diventare ricco se avessi iniziato una relazione con lui". L'escort ha in seguito confermato: "Quella notte Morini fece uso di stupefacenti davanti a me. Sniffò su un tavolo".

Il giudice ha immediatamente interrotto Mangiacapra, in quanto le sue dichiarazioni sono state definite superflue nell'economia del processo. Nonostante tutto, l'uomo è riuscito ad esporre i seguenti fatti: "Mi chiedeva di fare sempre sesso telefonico e ovunque fossi, a qualunque ora, dovevo smettere di fare quello che stavo facendo per soddisfarlo altrimenti non mi avrebbe più aiutato con il lavoro".

Sempre secondo l'escort, Don Morini avrebbe negato il tutto una volta emersa la vicenda, per poi minacciare Mangiacapra, che in seguito ha denunciato il prelato alla Curia. Da allora, non si sarebbero più sentiti.

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