Più che un prete, un prêt à porter. Sacerdote alla moda sempre pronto a sfilare sulle passerelle più imbarazzanti della tv del dolore: quella abituata ad allineare - in un triste caravanserraglio - il criminologo, l’opinionista di nera, lo psicologo e l’immancabile religioso «esperto» in pecorelle smarrite. Della professione di «sant’uomo» catodico don Antonio Mazzi fa, da oltre una vent’anni, uno dei suoi credi assoluti. Certo, il «don del piccolo schermo» crede in Cristo, la Madonna e tutti i santi, ma non manca di accedere qualche candela pure davanti all’altare di Venier, D’Urso e Giletti. Solo di una categoria umana il parroco della video-parrocchia mostra di non avere pietà: per i padroni (almeno certi padroni fanatici) dei nostri amici a 4 zampe. E dire che il Principale di don Mazzi - sì, insomma, Gesù - gli animali li amava eccome. Per non parlare di un tale Francesco che, dalle parti di Assisi, con loro addirittura parlava (senza però portarli in toiletteria ).
Fatto sta che il fondatore delle Comunità Exodus non vuole sentire parlare cani e gatti viziati come bimbi dai loro proprietari senza cervello: «Basta soldi per salvare cani! Noi salviamo vite umane... », ha dichiarato su Chi . E poi: «Mando avanti quaranta strutture in tutta Italia e sei nel mondo. Quest’anno i bilanci piangono. Abbiamo debiti per 2 milioni di euro, perché i servizi pubblici, che dovrebbero aiutarci, non ci pagano dal 2004. Dicono che non ci sono soldi. Si va avanti grazie ai finanziamenti dei privati. Mi verrebbe voglia di mollare tutto, ma la fede mi dà forza per continuare».
Batte cassa il «don»: «Mandare avanti la baracca costa 450 mila euro al mese. E lo Stato dov’è? Siamo soli. Anzi, ne approfitto per lanciare un appello: “Italiani, non spendete soldi per salvare cani e gatti, ma destinate denaro alle nostre strutture. Noi salviamo vite umane. Noi recuperiamo quei ragazzi che la società bolla come irrecuperabili. Aiutateci! Si incazzeranno gli animalisti, ma io dico quello che penso».L’appello di don Mazzi fa il paio con l’allarme lanciato qualche tempo da una «collega» del prete di strada, suor Laura Girotto, da 18 anni missionaria in Etiopia: «Le unghie dei cani! Mi muoiono bambini perché non abbiamo cannule pediatriche e alla radio consigliano lo psicologo per i cani che si mordono le unghie».
È furente di indignazione suor Laura e così ha deciso di inondare i
giornali di lettere di protesta: possibile che l'Italia non si accorga di questo abisso?». L’Italia invece se ne accorge, anzi è una polemica che fa molta presa sull’opinione pubblica. Come, evidentemente, sa bene don Mazzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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