Francesco Schettino ritornerà a bordo della Costa Concordia, e questa volta senza farsi pregare. Anzi, è proprio lui (tramite i suoi avvocati) a voler ritornare sul "luogo del delitto", nell'ambito del secondo sopralluogo sulla nave per la perizia al generatore di emergenza, previsto per il 27 febbraio. I giudici del tribunale di Grosseto hanno accolto la richiesta del comandante della nave naufragata il 13 gennaio 2012 al largo dell'isola del Giglio: sarà la prima volta che Schettino rimetterà piede sul relitto.
A Grosseto, dove questa mattina si tiene un'altra udienza del processo, la Procura ha reso noto di aver aperto un nuovo fascicolo d'inchiesta nell'ambito della vicenda Costa Concordia a carico di dirigenti incaricati di Costa Crociere: sono indagati Franco Porcellacchia, custode giudiziale della Costa Concordia a capo del progetto di raddrizzamento e rimozione del relitto, e il comandante Camillo Casella, consulente di Costa.
Schettino stesso era stato accusato di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo: celeberrima la sua telefonata con la capitaneria di porto e il comandante Gregorio De Falco, con Schettino che parlava da una scialuppa già diretta a terra, mentre sulla nave i passeggeri ancora tentavano di mettersi in salvo.
Ora che la Concordia non è altro che una carcassa abbandonata. Schettino tornerà per meglio difendere le sue posizioni in tribunale: è un suo diritto chiederlo, ma siamo sicuri che tra i naufraghi più d'uno storcerà la bocca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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