Eutanasia, Dj Fabo è morto: "Ha rispettato le regole di un Paese non suo"

Il 40enne cieco e tetraplegico ha scelto di sottoporsi all'eutanasia in Svizzera. In Italia è vietata per legge

Eutanasia, Dj Fabo è morto: "Ha rispettato le regole di un Paese non suo"

"Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo", così Marco Cappato, dell'Associazione Luca Coscioni, annuncia su Facebook il decesso di Fabiano Antoniani.

Il 40enne era diventato cieco e tetraplegico a causa di un gravissimo incidente stradale avvenuto nel 2014. Da più di due anni era costretto a letto. Non poteva muoversi e riusciva ad alimentarsi solo con un sondino. Per questo nei giorni scorsi ha deciso di porre fine a quella che lui stesso aveva definito una "non vita". L'ex dj ha lanciato diversi messaggi al presidente della repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo di intercedere sul tema della legge sul biotestamento e sull'eutanasia. Ma dopo il terzo rinvio dell'entrata alla Camera della discussione Fabo ha deciso di mettere un punto alla sua battaglia. Voleva morire e per farlo è dovuto andare in Svizzera dove i medici e gli psicologi di una clinica lo hanno valutato idoneo all'eutanasia, pratica che oltralpe è legale.

L'ultimo messaggio di Fabo è di poche ore fa e, ancora una volta, denuncia una situazione che nel nostro paese va risolta al più presto: "Sono finalmente arrivato in Svizzera - raccontava Fabiano - e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l'aiuto del mio Stato". Poi un ringraziamento a chi gli ha permesso di fare quest'ultimo viaggio: Marco Cappato che, al suo ritorno in Italia, rischia dai cinque ai dodici anni di carcere per istigazione al suicidio.

L'ultimo messaggio della fidanzata Valeria, da tanti anni accanto a Fabo, risale a poche ore prima della morte, quando con molta probabilità il destito dell'ex dj era già stato deciso: "Vorrei che questa notte non finisse mai".

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