Dopo Ferragni e Fedez ora Conte strizza l'occhio a Greta

Da Chiara Ferragni a Fedez, passando per Greta Thunberg: Giuseppe Conte strizza l'occhio alle icone pop e agli influencer. Ma così cede al pensiero unico

Dopo Ferragni e Fedez ora Conte strizza l'occhio a Greta

Dopo Chiara Ferragni e Fedez, Giuseppe Conte, il premier per tutte le stagioni, passato dall'essere il presidente del Consiglio di un governo euroscettico a uno ultra-europeista, non poteva che farsi sfuggire l'occasione di strizzare l'occhio anche all'idolo dei giovani climaticamente corretti e progressisti, Greta Thunberg. In piena pandemia, i consigli dell'eco-attivista saranno sicuramente utilissimi, no? Il presidente del Consiglio oggi ha avuto una videoconferenza con Greta e con le altre ragazze dei FridaysforFuture, tra queste Luisa Neubauer, Adelaide Charlier, Laura Vallaro e Martina Comparelli. Con il premier, in videocall, riporta l'agenzia Adnkronos, c'era anche il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. "Sono contento di aver scambiato con Greta Thunberg e gli attivisti che danno voce a tanti giovani nel mondo. Abbiamo discusso di come affrontare la crisi climatica attraverso azioni concrete, a livello nazionale, europeo e globale. L'Italia è in prima linea in questa agenda per il cambiamento" ha scritto su Twitter il premier.

Conte strizza l'occhio a Greta dopo aver assoldato Fedez e Ferragni

Doveva essere una passerella mediatica - l'ennesima - per il premier Conte, che però, a quanto pare, non ha soddisfatto i suoi interlocutori. A seguito dell'incontro in videoconferenza con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, gli attivisti dei Fridays for Future, in un successivo incontro online, non hanno espresso soddisfazione per il confronto avuto, lamentando l'assenza di una reale presa di coscienza del problema climatico e, in particolare, che non sia stata menzionata la crisi climatica. Evidentemente il premier pensava che dopo Ferragni e Fedez, la mossa giusta fosse quella di incontrare Greta Thunberg e diventare così il nuovo idolo incontrastato dei giovani.

Ma è davvero giusto affidarsi a Chiara Ferragni e Fedez, la coppia d'Italia più seguita sui social, per chiedere ai giovani di indossare la mascherina? Davvero il governo può ridursi così, affidandosi agli influencer? I pubblicitari, citati da La Stampa, stroncato il metodo adottato da Conte e Casalino. "I Ferragnez sono gli Albano e Romina 4.0, è il mainstream, e quello viene scelto quando non si ha troppa fanatasia - dice Luca Maoloni dell’agenzia romana Yes I AM a La Stampa: "Loro sponsorizzano decine di prodotti, per carità piacciono, soprattutto dal giorno delle nozze, a piattaforme unificate, ma il loro essere trasversali finisce per minarne la credibilità. Credo siano l’ultimo rifugio di chi non ha idee, insomma è una resa del cliente (in questo caso il governo, ndr) al pensiero unico".

Un governo che prova a essere "pop", insomma, attraverso una comunicazione che tenta di essere al passo coi tempi, e che prova ad entrare ne llinguaggio dei più giovani. Con risultati piuttosto sconcertanti.

L'esecutivo, infatti, non è un'agenzia di marketing, e ogni tanto il governo dovrebbe ricordarsi che oltre alla forma e agli slogan, alle comparsate con i vip e agli influencer, ci vorrebbe anche un po' di sostanza. Quella che oggi appare contraddittoria e sempre più confusa.

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