Feto resta nel grembo di una donna per 13 anni

La malcapitata soffriva da tempo di forti dolori addominali

Feto resta nel grembo di una donna per 13 anni

È ancora sotto shock la bracciante agricola cinquantenne nata e residente a Francavilla Fontana - Comune in provincia di Brindisi - che ha rischiato di morire poiché per ben 13 anni ha portato nel grembo il feto di una bambina. L'incredibile storia prende l'avvio nell'estate del 2005 quando la donna allora 37enne, dopo aver accusato un malore mentre era a lavoro, viene portata d'urgenza in ospedale e qui scopre di essere al terzo mese di gravidanza. Il bimbo - quarto di altri figli - viene al mondo durante le feste natalizie con un parto cesareo programmato risoltosi senza alcuna complicazione. La mamma, infatti, nel giro di pochi giorni torna a casa e riprende la routine di sempre. La situazione tuttavia sembra ben presto precipitare. La malcapitata, infatti, accusa dolori di pancia sempre più frequenti. Nessun medico sa darle una motivazione, questi ritengono che il suo stato sia legato allo stress e le consigliano di non affaticarsi troppo al lavoro e in famiglia. Affranta, la donna stringe i denti e sopporta fino a quando un anno e mezzo fa degli specialisti le dicono che il suo stato di malessere è sicuramente collegato alla menopausa in arrivo.

Ma il 7 gennaio scorso la cinquantenne si sente male e viene ricoverata in gravissime condizioni, tanto che si rendono necessarie anche delle trasfusioni di sangue. In seguito ad alcuni accertamenti si scopre che nel suo grembo vi era il feto di una bimba lungo 8,8 centimetri. Nessuno - né il ginecologo che seguì la donna durante le settimane di gravidanza, né i medici del nosocomio di Francavilla Fontana - si accorse che i bimbi erano due. Al momento non esiste alcuna spiegazione certa. Forse la piccola finì in una placenta diversa da quella del fratellino e poi si spostò di lato, rimanendo così nascosta in occasione di tutti gli esami effettuati nel periodo della gestazione.

Trasferita in un ospedale veneto appositamente scelto per l'intervento chirurgico, la sfortunata signora il 14 febbraio ha subito l'asportazione del feto e dell'utero e non esclude eventuali azioni legali, sia sul piano penale che su quello civile.

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