Prendeva di mira transessuali che si prostituivano, spesso clandestini, in modo da avere delle vittime perfette in quanto impossibilitate a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine ed a denunciare per evitare ulteriori approfondimenti nei loro confronti: ecco perchè il responsabile, un senegalese di 22 anni, si trova ora recluso dietro le sbarre del carcere di Firenze.
Tutto è rimasto nell'ombra, fino a quando uno dei trans non ha deciso di segnalare ciò che gli era accaduto, consentendo alle autorità di far scattare le indagini, partite da Roma e conclusesi a Firenze con il fermo dell'africano dopo numerosi appostamenti.
L'arresto, come riferito dalla stampa locale, si è svolto durante la notte dello scorso giovedì 16 gennaio, quando N.M.C. è stato finalmente individuato nelle vicinanze della stazione di Santa Maria Novella a seguito di tre giorni di intenso pattugliamento del territorio nelle zone dallo stesso maggiormante frequentate.
Grazie ad una stretta collaborazione tra gli uomini del commissariato Lido di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica, e quelli della squadra mobile e della polizia ferroviaria di Firenze, è stato possibile mettersi sulle tracce del responsabile ricostruendo una mappa dei suoi spostamenti e delle zone più bazzicate.
Il modus operandi dell'africano era sempre il medesimo. Prima prendeva contatto telefonico con le sue vittime, tutti transgender, così da intavolare una trattativa. Durante l'incontro, il 22enne metteva poi in atto il suo piano, minacciando o direttamente aggredendo la vittima per impossessarsi del denaro che questa aveva con sè: come raccontato dai pochi testimoni, a detta del senegalese si trattava di un risarcimento per non aver potuto consumare un rapporto sessuale con una donna vera e propria.
Come accennato in precedenza, l'ostacolo più grande nelle indagini è stato proprio la reticenza a denunciare da parte delle vittime del 22enne, spesso immigrati clandestini senza fissa dimora oltre che dediti alla prostituzione. Ciò nonostante, a settembre un trans colombiano ha trovato il coraggio di raccontare la sua vicenda, facendo scattare le investigazioni dopo l'aggressione subita in un appartamento di via Macchia Saponara (Roma).
Grazie al lavoro degli agenti del commissariato di Ostia, è stato possibile raccogliere la testimonianza di altre 3 vittime dello straniero, un vero e proprio rapinatore seriale di transessuali che si spostava per lo più nel centro Italia.
Al momento solo 4 le vittime accertate, ma gli inquirenti sono assolutamente convinti che possano essere più numerose, e sperano che la cattura del responsabile possa spingere anche altri a denunciare.Con l'accusa di rapina aggravata e lesioni personali, il senegalese è finito dietro le sbarre del carcere di Sollicciano, in attesa di giudizio.
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