Il forziere di Gioacchino Murat, re di Napoli e generale di Napoleone, è nascosto in Italia. Dove? In Romagna, precisamente a Modigliana, tra Forlì e Faenza. Lo rivela una lettera-testamento rinvenuta 200 anni dopo la sepoltura dell'antichissima ricchezza. E ora, nel piccolo borgo romagnolo è partita un'agguerritissima "caccia al tesoro".
La lettera anonima: "il tesoro è nascosto qui"
Un tesoro di valore inestimabile potrebbe esser stato "calpestato" per circa due secoli da generazioni di Liviensi, ignari dell'esistenza di un "forziere", stracolmo di monili e gioielli, sotterrato nel piccolo borgo di Modigliana, tra Forlì e Faenza. Nel lettera testamento si narra che Antonio Basciana, aiutante da campo di Murat, avrebbe ricevuto in custodia temporanea dal re "un suo cavallo, con sopra una grossa e ben carica valigia piena di una porzione del suo tesoro che d'imar (dividere ndr) volle in tre punti diversi, avendo prevista la sua caduta da quel trono". Il preziosissimo baule custodirebbe ricchezze di altissimo pregio: "Due libbre circa di perle orientali e brillanti sciolti richiusi dentro dieci scatole d'oro, sette anelli di grossi brillanti, altri sedici anelli fra rubini, smeraldi e topazi contornati da brillanti, sei rarissime ripetizioni d'oro, due dozzine di posate d'oro, circa ottomila monete d'oro grosse di diversa specie".
La missiva era indirizzata a Carlo Liverani, imprenditore di Modigliana. Duecento anni dopo, il prezioso testamento è finito nelle mani di Alessandro Liverani, suo discendente, dottore forestale e membro del consiglio di presidenza dell'Accademia degli Incamminati. "Ho ricevuto una telefonata proveniente da Arona, sul lago Maggiore, da parte di Bruno Maresti, 80 anni - racconta Liverani al quotidiano Il Giorno -. Sua nonna Matilde si chiamava come me ed era modiglianese. Bruno mi aveva conosciuto perché nel 2018, in tv, avevo parlato del nostro paese. Voleva condividere con me la lettera perché riguarda la nostra famiglia".
Nel manoscritto, Basciana racconta che dopo la battaglia di Tolentino (maggio 1815), Gioacchino Murat, gli affidò un terzo del suo tesoro affinché lo nascondesse. Il braccio destro del re rivela dunque al modiglianese Carlo Liverani di essere di aver occultato il forziere nei pressi di Modigliana, sulle colline tra Forlì e Faenza. Quando poi Basciana si trovò in punto di morte confessò a un religioso di aver sotterrato un tesoro. Fu dunque un sacerdote, don Gaudenzio Generosoli, a suggerire di nominare erede speciale: Carlo Liverani, per l'appunto. Ma dove si trova quindi il tesoro?
Partita la "caccia al tesoro" nel borgo
Antonio Basciana si sarebbe premurato di disegnare anche una mappa che indicherebbe il luogo esatto del nascondiglio. Le informazioni - di estrema riservatezza, ovviamente - sono contenute in una seconda missiva, indirizzata sempre a Carlo Liverani, che però non giunse mai a destinazione. O almeno, così pare. Anche perché non è certo che Liverani abbia mai risposto alla prima lettera. Un bel grattacapo per gli abitanti di Modigliana: nel paese è già partita la "caccia al tesoro".
"Ho consegnato la lettera giunta in mio possesso - conclude Alessandro Liverani - all'Accademia degli Incamminati, perché la conservi e possa organizzarvi studi e approfondimenti. Se qualcuno fosse a conoscenza di questo avvenimento può contattarmi".
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