"Fino a ora ho tenuto un grado di interlocuzione sotto traccia e a livelli altissimi, ma ora mi trovo a dovere lanciare l'allarme: o si accelera subito o il rischio concreto è di una figuraccia per l'Italia e per Taormina", a dirlo è il sindaco dell'isola, Eligio Giardina.
Mancano pochi mesi al G7, la kermesse internazionale dei grandi della terra, in programma a Taormina il 26 e 27 maggio, "e i cantieri sono tutti fermi!", tuona il primo cittadino. "Dobbiamo trovare l'antidoto prima che arrivi la malattia - prosegue - e si fallisca l'appuntamento con la storia. Dobbiamo fare tutti quadrato per raggiungere le mete previste".
Giardina dà quindi i numeri del rischio flop: "Ci sono a disposizione 45 milioni, dei quali 30 per l'evento in sè e che non riguardano solo la Sicilia, e 15 milioni per le nostre infrastrutture. Ebbene, non un cantiere è partito. Il commissario è stato nominato solo il 5 gennaio scorso, possiamo ancora farcela, ma se non si corre sarà impossibile centrare l'obiettivo comune".
C'è anche il caso del Palazzo dei congressi, uno dei luoghi chiave dell'evento: non è a norma. "Occorre fare alcuni lavori e mi hanno assicurato - spiega - che tra domani e dopodomani partiranno. Vedremo...". È vero, conclude il sindaco, "prima c'è stato purtroppo il terremoto reale, poi quello politico, poi il referendum, quindi il cambio al governo... Così siamo finiti in coda.
Ma non vorrei che un evento così importante e di una altissima portata mediatica, invece che rilanciare Taormina alla fine l'affossi. E mai come in questo momento, l'interesse della mia città coincide con quello del Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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