"Breaking: il documento del Vaticano prende di mira la 'teoria del gender'. Giustamente chiede 'dialogo' e 'ascolto', ma mette da parte le esperienze di vita reale delle persone Lgbt. Purtroppo, sarà usato come un randello contro le persone transgender e una scusa per sostenere che non dovrebbero nemmeno esistere". A pensarla così è padre James Martin, gesuita e consultore della Segreteria per la Comunicazione, che ha diffuso il suo punto di vista via Twitter.
C'era da aspettarselo, nonostante dalle parti di Piazza San Pietro abbiano preferito porsi in una posizione di dialettica nell'insegnamento. Il testo della Congregazione per l'educazione può essere interpretato pure come una parziale apertura, ma la posizione espressa, rispetto a quella di chi vorrebbe perfino "costruire ponti" con la comunità Lgbt, è abbastanza nitida: non è possibile "ridurre la proposta educativa a pensiero unico".
Di certo c'è che dal Concilio Vaticano II in poi la Chiesa cattolica ha smesso d'imporre al mondo i suoi dettami dottrinali: la strada percorsa con più frequenza, da quel momento in poi, è sempre stata quella del confronto. Ma padre James Martin non sembra comunque d'accordo con il complesso dei contenuti presenti nel documento reso noto ieri pomeriggio. L'atteggiamento conciliante della Santa Sede, a consacrati che sono stati associati alla promozione delle istanze Lgbt, non pare bastare.
I lettori ricorderanno di come, in occasione dell'inizio del mese di giugno, padre James Martin abbia augurato "buon mese del Pride", utilizzando sempre il social network citato. Pure in funzione di quelle circostanze, si è riacceso un dibattito interno agli ambienti ecclesiastici. Uno scambio di vedute che è stato condito pure dalla pubblicazione di una dichiarazione da parte dei tradizionalisti. Quella che ha voluto ribadire alcune "verità" per ovviare alla "confusione" e agli "errori" della Chiesa cattolica contemporanea. In relazione al gender, la dichiarazione riprende il Catechismo.
C'è la visione del mondo di James Martin, c'è quella, che è opposta, del cardinal Raymond Leo Burke e del cardinal Pujats,
e poi ci sono i puntini sulle i posti dalla Santa Sede. La discussione interna continuerà almeno fino al Sinodo sull'Amazzonia, dove questi temi potrebbero di nuovo essere presenti nell'ordine del giorno.
Breaking: Vatican document takes aim at "gender theory." It rightly calls for "dialogue" and "listening," but sets aside the real-life experiences of LGBT people. Sadly, it will be used as a cudgel against transgender people, and an excuse to argue that they shouldn't even exist. https://t.co/UMAIKitD9w
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) 10 giugno 2019
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