È una storia fosca quella della morte di Lisa Jane, 49enne britannica strangolata con un cavo del telefono nella sua casa sull'isola spagnola di Maiorca, il 23 gennaio scorso. Il marito Warren Lyttle, di tre anni più anziano, ha sempre sostenuto che si fosse trattato di un gioco erotico fino male.
Tuttavia, a meno di 24 ore dalla sentenza che concluderà il processo per quella tragedia, Lyttle rischia una condanna pesantissima per omicidio: secondo l'accusa, infatti, l'uomo avrebbe strangolato la donna con premeditazione dopo averla aggredita con un attacco a sorpresa nella loro casa di Costa de la Calma. Poi, nel cuore della notte, ha telefonato alla Guardia Civil denunciando quello che ha fatto passare per incidente nel corso di un gioco erotico.
La versione fornita dall'uomo - e i racconti degli amici secondo cui i due avevano un rapporto burrascoso ormai da anni - non ha però convinto gli inquirenti, tanto da spingere la pubblica accusa a formulare un'imputazione gravissima e a richiedere al giudice una pena di ben 20 anni di reclusione e un risarcimento di 180mila euro alla figlia della donna morta.
Raggelata la famiglia di Lisa, che non
riesce ancora a capacitarsi dell'accaduto: "Non sappiamo come questo sia potuto accadere - ha detto Joan, la madre della vittima – Siamo scioccati. Non c'erano problemi nel matrimonio, per quanto sapevamo. Loro erano felici".
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