Lo scorso 19 luglio, il Parlamento era stato chiamato a eleggere un giudice costituzionale e i componenti "laici" degli organi di garanzia: il Consiglio superiore della magistratura e i Consigli di presidenza della giustizia amministrativa, della giustizia tributaria e della Corte dei conti.
In tutto 21 cariche disponibili, tutte affidate a uomini. Così le professoresse di Diritto costituzionale delle università italiane hanno denunciato, prima sui social e poi tramite una letteera rivolta ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, il mancato rispetto dell'articolo 51 della Costituzione, sulle pari opportunità: "Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza".
Nella lettera, le costituzionaliste, oltre a esprimere sorpresa per la situazione, chiedono"di avviare una seria riflessione" sulle cause dell'elezione esclusivamente maschile e "sugli interventi, anche regolamentari, necessari per evitare che una simile situazione, oggettivamente incomprensibile in Italia nel 2018, possa ripetersi in futuro".
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso sulla vicenda, sottolineando che
"accanto al pluralismo culturale, è bene che le istituzioni politiche tengano sempre conto che il mondo -e, in esso, l'ordine giudiziario- è composto da donne e da uomini, e non soltanto dal genere maschile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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