Quel Sud dimenticato da Renzi che vuol nascondere i problemi

Per andare da Matera a Maratea ci vogliono sette ore. La capitale della cultura è isolata

Quel Sud dimenticato da Renzi che vuol nascondere i problemi

Maratea - "Ci voleva l'elicottero di Renzi. Con i pullman tu a Maratea non ci arriverai mai, ha capito?". I consigli degli abitanti di Matera sono sconfortanti. Matera, capitale della cultura europea 2019 dove lunedì il presidente del consiglio ha annunciato investimenti, è il capoluogo di provincia più isolato d'Italia, staccato dalla rete ferroviaria nazionale. A Maratea, comunque, in realtà Renzi non è andato perché ha annullato la visita marina, rientrando a Roma.

Il "mai" a Matera è una parola gentile e chiusa come i Sassi su cui è scolpita la città, come il carattere di queste persone: aspro e ironico. Matera capitale della cultura, Maratea perla del Tirreno. Due città che sono quasi un anagramma, a eccezione di una "a", stessa regione, Basilicata, duecento chilometri precisi di distanza . In mezzo, il petrolio e l'inferno, una sorta di viaggio al centro della terra per chi si deve spostare con i mezzi pubblici. Come i turisti che vengono da lontano, per esempio. Per gli italiani è un atto eroico compiere il tragitto senza affittare un automobile, per gli stranieri la soluzione migliore sembrerebbe davvero il trekking, Basilicata coast to coast zaino in spalla, ma anche qui la sentieristica langue. Eppure un collegamento Matera-Maratea in vista del 2019, anno in cui la città dei Sassi sarà il gioiello culturale del continente, sarebbe un valore aggiunto per una regione dove i trasporti sono un'agonia e dove perfino Salerno sembra lontanissima.

Abbiamo sperimentato il viaggio che nessun abitante di Matera si azzarda a compiere. Matera Maratea, Basilicata-Basilicata con i mezzi pubblici. Risultato: sette ore e sette mezzi cambiati, tre treni e quattro pullman.

Il nostro itinerario parte alle 9.40 dalla stazione di Matera Centrale, servita dalle Ferrovie Appulo Lucane ma non dalle Ferrovie dello Stato. Ecco che cosa di viene prospettato allo sportello: "Può prendere il treno delle 10.34 e con tre cambi, due treni e forse anche un autobus, arriva a Potenza in tre ore, alle 13.30".

La distanza Matera- Potenza è di 99 chilometri, quindi significa una marcia media di trenta chilometri l'ora e un cambio di mezzo ogni 25 chilometri circa. Non ci sanno dire quale linea di autobus ci può portare a Maratea una volta arrivati a Potenza, ma il sito di trenitalia segnala altre tre ore e mezzo di viaggio con un cambio di zero minuti a Potenza. Impossibile.

Ecco la seconda ipotesi:"Aspetta l'autobus delle dodici meno un quarto per Ferrandina". È questa la navetta che dovrebbe collegare Matera alla rete ferroviaria nazionale dal momento che da venticinque anni si sono fermati i lavori della linea Ferrandina-Matera, rimasta opera incompiuta. Dalle 9.40 fino a quasi a mezzogiorno non c'è quindi possibilità di allacciarsi ai binari nazionali. Arrivati a Ferrandina, non esiste treno utile comunque prima delle 14.50, con arrivo a Maratea alle sette di sera. Anzi, a ben guardare c'è un cambio rischiosissimo di cinque minuti a Battipaglia: in caso di perdita della coincidenza si arriverebbe al mare alle 21, con il buio. "E stai attenta - ci avvisa in donna - perché non sempre la

Navetta arriva fino a Ferrandina ma si ferma allo svincolo".

C'è tutta una geografia di svincoli nel misterioso sistema di trasporti lucano. Misterioso perché in un'agenzia vicina alla stazione, dopo aver tentato di aiutarci invano, ci spiegano che il sito che dovrebbe sintetizzare tutte le offerte di corse di una miriade di aziende di trasporto su gomma è in fase sperimentale, e quindi non fornisce orari. Una ricerca online mostra finalmente che con il gruppo Sita Sud si può partire alle 14.30 da Potenza e arrivare a Maratea alle 17. Sono le dieci del mattino e non è proprio la felicità, ma è l'unica soluzione.

Parte quindi il viaggio sulla Ferrovia Appulo lucana, che secondo i progetti del governo sarà rinforzata in vista del 2019. Il problema è che questa è una briciola nei problemi immensi di viabilità della regione. Intorno ai binari è l'incanto: un regione verdissima, dai profili brillanti, scorre alla lentezza di una carrozza a cavalli dal finestrino.

Alle 11.10, ci era stato segnalato a Matera, dobbiamo cambiare ad Altamura "chiedere alle persone su quale treno salire". Il consiglio è ascoltare le conversazioni dei compagni di viaggio già sulla carrozza per capire su quale convoglio salire. La ferrovia è a binario unico, se si sale sul treno sbagliato ovviamente si torna indietro.

Da Altamura il treno giusto e' quello per Gravina di Puglia, appena dieci minuti di viaggio. All'arrivo a Gravina, si sale su un terzo mini-treno, ma non è quello definitivo. Il capotreno informa che dopo circa tre quarti d'ora si scende a Genzano, molto più a nord di Potenza, e si sale sul pullman.

Poco dopo mezzogiorno dalla stazione di Genzano parte quindi un autobus che si inerpica su una sterrata per poi sboccare finalmente su una strada asfaltata. Da qui in poi è un ottovolante, un tratto tutto curve, circa un'ora e un quarto di percorso, al termine del quale si arriva a Potenza stremati. Novantanove chilometri con tre treni e un bus. L'autista spiega all'arrivo che il tratto di ferrovia verso Potenza è in manutenzione e no n sa indicare esattamente da dove partirà l'autobus per Maratea.

Il sito di Sita sud segnala un ennesimo svincolo, viale Marconi svincolo Fs. La gentilezza dei passanti aiuta ad individuare il punto della fermata, a circa dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria.

Il prossimo bus però non è diretto per Maratea, ma per Lagonergo, dove poi bisognerà effettuare un cambio. Alle 14.30, con buona puntualità, l'autobus arriva.

Alle 16, a Lagonergo, altro cambio al volo quindi per Maratea. In questo tragitto il bus compie una serie di legittime deviazioni per servire i piccoli paesi altrimenti isolati dal mondo, fino a Trecchina, famosa per la sagra delle castagne.

Alle 17.05, a sei ore e mezzo dalla partenza, finalmente si arriva nello scrigno di Maratea, un paese abbarbicato contro la roccia e protetto dall'enorme statua bianca (21 metri) del Cristo Redentore. Totale: tre treni e tre autobus da Matera.

C'è anzi un quarto bus per scendere al mare, è la navetta tra paese alto e porto. E qui le ore diventano sette.

L'autista, campano e quindi di parte, consiglia: "Rimanga sull'autobus e se ne venga a dormire a Sapri, lì finisce la corsa".

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