"Ho il porto d'armi", anche Pierpaolo Sileri è tra i medici armati

Luca Bernardo è al centro delle polemiche per avere il porto d'armi ma sono tanti i medici ad aver fatto questa scelta. Tra loro anche Pierpaolo Sileri

"Ho il porto d'armi", anche Pierpaolo Sileri è tra i medici armati

Dopo il caso di Voghera, il porto d'armi (anche se regolarmente ottenuto) è diventato oggetto di critiche e di discussioni. All'interno della polemica è stato trascinato anche Luca Bernardo, candidato sindaco a Milano per il centrodestra. Il medico, specializzato in pediatria, è in possesso del porto d'armi e di una pistola regolarmente denunciata. Questo è stato oggetto di critiche molto forti da parte degli antagonisti politici alla corsa a palazzo Marino ma il candidato sindaco non è l'unico medico con il porto d'armi, perché a In onda anche Pierpaolo Sileri ha dichiarato di possedere una pistola.

È stata Concita de Gregorio a far ammettere all'ex viceministro della Salute di avere un'arma e lui, non avendo nulla da nascondere, non ha negato. "Ho il porto d’armi per delle minacce ricevute negli anni passati nella mia vita da medico. Vi dico la verità la pistola è chiusa da anni in una cassaforte e io non ricordo nemmeno il numero", ha dichiarato Pierpaolo Sileri. Una precauzione che il sottosegretario ha sentito di dover adottare tempo fa, così come altri suoi colleghi: "Non è infrequente che i medici vengono aggrediti e non è infrequente che qualcuno entri in sala operatoria e prima di entrare in sala operatoria dicono 'se mio figlio muore tu sei morto e la tua famiglia è morta', anzi i miei colleghi purtroppo molto spesso ricevono minacce così".

Luca Bernardo non è quindi l'unico primario armato, ce ne sono tanti in Italia. E non è evidentemente nemmeno l'unico medico prestato alla politica ad avere un porto d'armi. A margine di un'iniziativa in Consiglio regionale, il candidato sindaco a Milano ha commentato la richiesta di accesso agli atti che avrebbero fatto alcuni esponenti del Pd al Fatebenefratelli. I dem, infatti, vorrebbero sapere se la direzione dell'ospedale era a conoscenza che il primario portasse un'arma all'interno della struttura sanitaria. Il medico, però, non si è scomposto e agli attacchi ha risposto in punta di legge: "Loro ignorano nel senso che non studiano quando fanno le cose perché quando uno ha un porto d'armi da difesa personale, che non è da tiro e che non è sportivo, ha la possibilità concessa dalla legge di trasportare un'arma ovunque e sempre senza avvertire nessuno. Si chiama 'porto occulto' e quindi posso andare ovunque senza avvertire".

Luca Bernardo, quindi, ha concluso: "Non c'è alcun bisogno che depositino un'accesso agli atti al Fatebenefratelli perché proprio l'ospedale non deve neanche rispondere: per legge ho l'autorizzazione per andare ovunque tranne che negli eventi di aggregazione politici". Pochi giorni fa, inoltre, il medico ha anche specificato: "La pistola non l'ho mai portata in corsia in mezzo ai bambini.

Sono sicuro al cento per cento. Se qualcuno mi ha visto vada in Procura con le fotografie. Sono entrato con l'arma in ospedale, l'ho avuta addosso ma mai in corsia e mai quando giro o sono dentro con i pazienti. Ci mancherebbe altro".

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