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I cinque paesi più gelidi del mondo

Viaggio nei cinque paesi dove il ghiaccio è perenne. E la vità difficile

Prospect Creek (Wikipedia)
Prospect Creek (Wikipedia)

Premessa: non andate a viverci se non ci siete nati. Solo chi ha il sangue freddo è in grado di abitare nei luoghi più gelidi del mondo. Villaggi popolati da pochissime anime, zone in balia del ghiaccio perenne che sembrano opporsi al surriscaldamento del pianeta. Vediamo dove si trovano.

Fort Selkirk, nel nord del Canada, è un piccolo paese raggiungibile in barca o in aereo che fu abbandonato dai suoi abitanti nel 1950 per via delle proibitive condizioni di soggiorno. Il mese più freddo è gennaio e la temperatura più bassa mai registrata risale al 1947: -58,9 °C. Sempre in Canada, a Snag, distante 30 chilometri dal confine con l’Alaska, il cielo è sempre azzurro e non tira un filo di vento. Il mercurio galleggia ai minimi livelli, in particolare a gennaio. La temperatura più fredda fu registrata nel 1947: -65 °C. A Prospect Creek, in Alaska, sopra il Circolo Polare Artico, c’è solo una stagione ed è l’inverno (febbraio è il mese più gelido). Ricco di risorse minerarie e attraversato dall’oleodotto Trans Alaska Pipeline System, questo borgo invisibile conta 13 abitanti. Nel 1971 si toccò il record americano di -62 °C.

A Verkhoyansk, nella Siberia Orientale, l’inverno è una costante e i -67,7 °C del 1892 costituiscono l’apice di un gelo che non ha età. Infine, ancora in Siberia, in Yakuzia, sorge Oymyakon, un paesino di circa mille abitanti. Qui si alternano due stagioni: l’inverno, che dura 9 mesi e si aggira intorno ai -50 °C, e l’estate, in cui il termometro risale la china fino a -30 °C. Nel 1926 si raggiunsero i 71,2 gradi sotto lo zero, la temperatura più bassa mai percepita in un centro abitato.

Tuttavia anche questi angoli siderali del mondo potrebbero patire gli effetti del riscaldamento globale, che sta provocando un aumento termico medio di 3,6 gradi: i ghiacciai sono in bilico e la conformazione del suolo comincia leggermente a fondersi. Certo, come assicurano gli esperti, ci vorranno centinaia e centinaia d’anni prima che le fasce polari della Terra inizino a evaporare. Ma il rischio c’è. E non è poco.

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