"I rom hanno occupato la mia proprietà. E lo Stato non fa nulla"

La denuncia di un 75enne salentino: ha ereditato un terreno e quattro fabbricati dalla sorella morta di cancro, ma i rom li hanno occupati. E nessuno fa nulla per sgomberarli

Frame da Mattino Cinque
Frame da Mattino Cinque

“Ho lavorato per anni come agente di commercio girando tutta la Puglia e la Basilicata per un’azienda tessile, ma non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto…”. La voce di Luigi Marzo, 75 anni, è affranta, svuotata, rassegnata. La sua storia dimostra che la legge, la burocrazia sono spesso impreparate a un intervento tempestivo a tutela dei cittadini e dei diritti garantiti dalla legge (in teoria). E finiscono per lasciare spazio a pericolose derive di giustizia fai-da-te.

Questa storia ha inizio il 15 luglio 2016. La sorella di Marzo muore a causa di un cancro. Prima di lei, a gennaio è scomparso il marito. In eredità lascia una proprietà immobiliare al fratello.

Signor Luigi, di che proprietà si tratta?

“Sono 13 ettari di terreno circondati e sovrastati dalla tangenziale ovest di Lecce, sulla strada provinciale per Novoli. Ci sono 700 metri quadrati di fabbricati: un capannone, una casa colonica, un rustico. Poi c’è un locale di pertienza dell’Anas, che lo usa per la gestione della tangenziale”.

Una bella fortuna ereditare una proprietà immobiliare di questi tempi…

“Una bella sciagura vuol dire! Sono andato dal notaio per depositare il testamento di mia sorella il 9 agosto. Ma il tutto è stato registrato i primi di settembre, dopo che il notaio era tornato dalle ferie estive. Poi sono passato per il prelievo di sangue all’Agenzia delle Entrate. Sbloccare la situazione ha richiesto un paio di mesi”.

Poi ha trovato una sorpresa…

“In realtà a fine luglio, mentre andavo alla proprietà, ho sorpreso un nomade che entrava dall’ingresso. Poteva farlo perché ignoti avevano divelto il cancello che lo custodiva”.

Cosa fece davanti all’intruso?

“Mi mosse a pietà, mi disse che aveva dei figli piccoli e che se ne sarebbe andato appena possibile. Parlava un italiano corrente, non credo fosse straniero. Era lì con tutta la famiglia, circa una ventina di persone”.

E dopo?

“Passato un mese andai in Questura per denunciare l’occupazione abusiva della mia proprietà. Non mi guardavano quasi in faccia! E la denuncia è finita a ingrossare una statistica. Mi hanno dato la ricevuta della denuncia fatta, arrivederci e grazie. Poi mi sono rivolto a un avvocato che ha iniziato a fare istanze alle varie autorità cittadine. Il sindaco, l’assessore alla sanità, il comandante della polizia municipale, la procura della Repubblica, fino al prefetto. Niente di niente! E poi i miei “ospiti” mi hanno fatto il regalo di Natale…”

In che senso i nomadi le hanno fatto il regalo di Natale?

“C’è stato un black out sulla tangenziale una sera. La polizia è intervenuta con l’Anas e ha scoperto che nel capannone ci vivevano in circa 60. Ai 20 iniziali si erano aggiunti altri 40 parenti provenienti credo dal Belgio. E avevano causato il black out allacciandosi abusivamente a una centralina dell’Enel per poter vedere la televisione. Uno dei poliziotti intervenuti mi ha detto che avevano diviso il capannone in box per creare proprio delle zone giorno e delle zone notte in quella che consideravano la loro casa”.

Nel frattempo cosa accadeva nei Palazzi dello Stato?

“Nessuno aveva trasmesso la mia denuncia alla procura della Repubblica se non dopo 30 giorni. In pratica la procura ha saputo a ottobre della mia denuncia. E i carabinieri mi hanno chiesto di dimostrare carte alla mano che ero il legittimo proprietario!”.

Qual è la situazione all’interno della proprietà?

“Non riesco quasi a dirlo. Immondizia a cumuli ovunque, un odore di feci e di urina all’esterno da togliere il respiro, sporcizia ovunque. Pezzi di carne attaccati a una corda tesa in mezzo al capannone. Padelle e pentole sporche con resti di cibo vario. E dovrò chiamare i vigili del fuoco…”

Perché dovrà chiamare i vigili del fuoco?

“Questi delinquenti hanno aperto finestre abusive in una parete. Hanno distrutto una colonna portante della struttura, che potrebbe crollare. E lì ci vivono una decina di bambini dai 3 agli 8 anni d’età”.

Perché non è entrato più frequentemente nella sua proprietà?

“In pochi mesi ho perso mio cognato e mia sorella, è stato un momento tremendo. Ho 75 anni e sono un frequentatore del reparto oncologico dell’ospedale. Non sono giovanissimo. E poi ieri sono stato minacciato di morte”.

Chi l’ha minacciata?

“Uno degli occupanti abusivi, che non avevo mai visto prima, un rom credo rumeno che mi ha detto che aveva comprato la proprietà per 4.500 euro dai precedenti occupanti e quindi quella era casa sua. E che se non me ne fossi andato, mi avrebbe sparato. Questo dopo aver chiesto, lui a me, i documenti che provavano che io fossi il proprietario”.

Cosa chiede?

“Che la proprietà mi sia restituita immediatamente. Voglio venderla e lasciare qualcosa al mio unico figlio. Non sono nemmeno proprietario della casa in cui abito, si figuri. Mi piange il cuore a vedere così ridotto ciò che mi ha lasciato mia sorella”.

Cosa ha visto ancora?

“C’era un’auto che risulta rubata, i resti e i pezzi di biciclette smontate, evidentemente rubate pure quelle, hanno iniziato a stazionare anche alcune prostitute che usano la proprietà come base logistica”.

PARLA IL SINDACO DI LECCE

Paolo Perrone ha commentato così la vicenda: “Ci sono delle competenze, ad ognuno il suo. Il sindaco riceve una denuncia e chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Il 7 dicembre 2016 ho chiesto al prefetto una riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza e ho chiesto che la questione venisse affrontata. La riunione si è tenuta e il caso del signor Marzo è stato discusso. Le forze dell’ordine si sono impegnate a risolverla. Anche la magistratura deve dare l’ok a uno sgombero. Un sindaco non può fare un’azione di forza con la polizia municipale, è la legge”.

I MILITANTI DI “NOI CON SALVINI”

Una decina di militanti del movimento politico “Noi con Salvini” sono entrati questa mattina nella proprietà occupata abusivamente assieme al legittimo

proprietario e hanno annunciato che “arriveranno in cento” per risolvere la situazione, come ha detto il coordinatore regionale pugliese Rossano Sasso. Benzina sul fuoco di una situazione molto delicata. Che rischia di degenerare.

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