"È ubriaca, non puoi farci sesso". Spuntano i video del presunto stupro

Il caso del presunto stupro di Ravenna. I giudici hanno assolto i due imputati perché "il fatto non costituisce reato". Ma i video di quella notte suscitano molti dubbi

"È ubriaca, non puoi farci sesso". Spuntano i video del presunto stupro

"Ci sono i video!". Non è riuscita a contenere la rabbia Adele (nome di fantasia) quando ha saputo che i due stranieri accusati di averla stuprata sono stati assolti. Per i giudici del Tribunale di Ravenna non c'è stata violenza sessuale: "Il fatto non costituisce reato", si legge nel dispositivo firmato dal collegio giudicante (due uomini e una donna) lo scorso 8 febbraio. Ci sono però dei filmati - due video precisa Repubblica.it - che immortalano la notte incriminata e gettano ombre sulla dinamica dell'accaduto.

La ricostruzione

I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 ottobre del 2017. Adele, 18 anni, si trova in un pub del Ravvennate in compagnia di due amiche e altri giovani. Uno, due drink. Forse tre. Fatto sta che la diciottenne, nel contesto di una serata goliardica, alza un po' il gomito e finisce per addormentarsi sui divanetti del locale. Quando gli amici la svegliano per andar via Adele sta molto male: vomita e non si regge sulle gambe. Il gruppo decide di portarla a casa della fidanzata di uno dei ragazzi, in un appartamento del centro di Ravenna. Nel tentativo di farle passare la sbornia, la mettono sotto l'acqua fredda con ancora addosso i vestiti (c'è un video di pochi secondi che comprova la circostanza). Non risolvono granchè, la 18enne continua a rimettere. Così, la adagiano sul divano. Ed è a questo punto che la serata prende una piega inaspettata.

I video

Verso le 4 del mattino, in casa sono rimasti Adele, l'amica Sara (nome di fantasia) e i due stranieri, un 30enne di nazionalità romena e un 31enne del Senegal. Il ragazzo romeno sembra intenzionato ad avere un rapporto con la giovane, il senegale riprende con lo smartphone. Adele bofonchia qualcosa: "Oh, fermi!". Poi dice all'amica: "Ach...diglielo per me...". Sara si rivolge al 30enne: "Tu faresti sesso con una sbronza che non capisce niente?" aggiungendo "non ho i preservativi, non vi posso aiutare". Adele è confusa: "Ma è notte o giorno?" domanda. "Stava ascoltando!", afferma Sara rivolgendosi ai due ragazzi. Viene registrato un filmato di pochi secondi: la diciottenne è supina sul divano con lo sguardo fisso nel vuoto mentre si consuma il rapporto sessuale.

I dubbi

Passano 72 ore, Adele si è ripresa dalla sbornia e comincia ad avere dei flash di quella notte. Chiede lumi all'amica: "Non mi ricordo tutto. Mi ricordo qualcosa", scrive in una chat di WhatsApp. Sara risponde: "Quello che ti è successo è stato brutto. Ma se non bevi più non succede". La diciottenne si reca al pronto soccorso e formalizza la denuncia. Per i due ragazzi accusati di stupro viene disposta la misura di custodia cautelare in carcere. Il tribunale del Riesame di Bologna li rimette in libertà ritenendo che gli indagati non avessero coscienza delle reali condizioni in cui versava la giovane. Da ultimo, la sentenza del tribunale di Ravenna che assolve entrambi gli stranieri perché "il fatto non costituisce reato". In buona sostanza, secondo i giudici Adele era ubriaca ma non avrebbe fatto opposizione. "I filmati erano inequivocabili e non interpretabili.

Come può una diciottenne in quello stato aver espresso un consenso valido?" spiega l'avvocato Elisa Cocchi, legale della 18enne. Restano i dubbi e le incertezze in attesa di conoscere le motivazioni a supporto dell'assoluzione. Tra 90 giorni, forse, sarà tutto più chiaro.

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