La rabbia è tanta. I figli di Valerio Verri, la guardia ecologica uccisa da Igor lo scorso 8 aprile, sfogano il loro dolore dopo aver letto il rapporto dei carabinieri intervenuti a Molinella che ricostruisce la fuga del bandito. In quel rapporto emerge come per tre volte i militari intercettarono Igor ma ricevettero l'ordine di non sparare e di attendere rinforzi. Parole che sanno di beffa per chi per mano di un latitante ha perso un padre. E così Francesca ed Emanuele Verri hanno deciso di scrivere al ministro degli Interni, Marco Minniti e a quello della Giustizia, Andrea Orlando. "Mentre Carabinieri armati ed addestrati non sono stati ritenuti in grado di affrontare insieme quel criminale, nostro padre, pensionato e volontario di Legambiente, è stato mandato allo sbaraglio, disarmato, proprio in quei luoghi dove il comando dei Carabinieri ben sapeva si trovasse il latitante e pluriomicida Igor".
Poi rincarano la dose: "Cosa si sta facendo in concreto per catturare questa persona? Cosa si sta facendo in concreto per perseguire le gravi responsabilità di coloro che hanno gestito in modo così superficiale e dilettantistico il nostro territorio?". Ma la fuga e quell'ordine "attendete i rinforzi" lascia ferite profonde e dà voce ad uno sfogo ancora più duro: "Questo è un delirio totale inaccettabile cui si adegua anche la giustizia? Lo vogliamo chiedere personalmente a voi ministri Orlando e Minniti - proseguono i Verri - se vorrete risponderci e riceverci. Pretendiamo rispetto e responsabilità. Non vendetta o commiserazione. E rispetto vuol dire chiamare alle proprie evidenti responsabilità colui che, anche se 'importante', ha sbagliato più e più volte in modo intollerabile. Ogni volta che vediamo conferenze stampa dove le forze dell'ordine vengono fotografate per aver arrestato spacciatori o ubriachi noi cambiamo canale. Non è certo colpa loro, ma qualcuno si pone il problema di come ci possiamo sentire noi cittadini del Mezzano? Qualcuno si pone il problema di come ci possiamo sentire noi figli di Valerio Verri???". Infine la conclusione amara: "Dpo aver letto che "il famigerato Igor, assassino di nostro padre, per ben tre volte avrebbe incontrato pattuglie dei Carabinieri e per tutte e tre le volte sarebbe stato lasciato andare in attesa di rinforzi, noi adesso diciamo veramente basta.
Questa sembra essere diventata una commedia che manca di rispetto alle vittime. Ci sono stati dei morti ammazzati. Uno di questi è nostro padre. Noi siamo cittadini e non numeri. Rivendichiamo rispetto. Chi sbaglia deve essere chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. Punto e basta".
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