La cacciata degli immigrati dalle case di popolari di San Basilio è un "episodio vergognoso": la posizione del sindaco Virginia Raggi è netta. Il primo cittadino, che nell'estrema periferia nord-orientale di Roma al ballottaggio ha conquistato sette abitanti su dieci, ha condannato apertamente gli scontri di ieri, quando i residenti si sono opposti allo sgombero di una famiglia italiana dalle case popolari.
"Prima gli italiani, fuori i negri", era stato lo slogan di una giornata ad altissima tensione, condita addirittura da scontri con la polizia locale. La Raggi si è detta indignata, parlando di "un gesto vergognoso per Roma e per tutti i cittadini romani", annunciando di voler incontrare la famiglia marocchina a cui era stato legittimamente assegnato l'alloggio popolare e che alla fine è riuscita ad entrarvi solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine.
La giunta grillina insediata in Campidoglio ha avvertito che non saranno consentite "zone franche": "Gli assessori Laura Baldassarre (alla Comunità solidale) e Andrea Mazzillo (a Bilancio e patrimonio), che hanno dichiarato: "Quanto avvenuto nel quartiere San Basilio è inaccettabile. La vicenda rappresenta un episodio di profondo degrado morale e civile, una grande sconfitta per la nostra città. Ci attiveremo perché la legalità venga garantita, anche in questo caso. Non possiamo tollerare zone franche in cui il diritto viene scavalcato".
In Comune si starebbe comunque cercando un alloggio alternativo per la famiglia marocchina.
Contro l'intervento del sindaco si sono espressi i rappresentanti locali di Forza Nuova, pronti ad attaccare il Campidoglio, accusato di "razzismo verso gli italiani": "Le borgate romane sono al collasso a causa di problematiche ataviche.
Spesso si registra una presenza quasi evanescente delle istituzioni, con atteggiamento non mutato anche sotto la Giunta pentastellata. Stavolta le barricate sono state innalzate a San Basilio, domani potrebbe accadere in un'altra borgata."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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