Inchiesta sulle mascherine cinesi, scattano un arresto e 4 misure interdittive

La Procura di Roma ha deciso 5 misure cautelari: Jorge Solis ai domiciliari; una interdittiva per Mario Benotti. Sotto la lente finiscono gli affidamenti da 1,25 miliardi di euro a 3 consorzi cinesi

Inchiesta sulle mascherine cinesi, scattano un arresto e 4 misure interdittive

C'è la svolta nell'ambito dell'inchiesta sulle maxicommesse da 72 milioni di euro per l'acquisto di 801 milioni di mascherine provenienti dalla Cina nella prima ondata del Coronavirus in Italia: a una settimana dal sequestro preventivo sono arrivate delle misure cautelari a carico di persone che in concorso tra loro si sarebbero resi responsabili - a vario titolo - dei reati di traffico di influenze illecite (aggravato dal reato transnazionale), di ricettazione, di riciclaggio e di auto-riciclaggio. I militari del Nucleo Valutario della guardia di finanza, su disposizione del gip di Roma, hanno dato esecuzione a 5 misure cautelari, di cui una agli arresti domiciliari e 4 interdittive.

Ai domiciliari è finito Edisson Jorge San Andres Solis, mentre le 4 misure interdittive riguardano Mario Benotti (giornalista Rai in aspettativa e presidente del consorzio Optel e di Microproducts It), Daniela Rossana Guarnieri (amministratore delegato della stessa società), Andrea Vincenzo Tommasi (titolare di Sunsky Srl) e Khouzam Georges Fares. Benotti ha comunque tenuto a precisare che "nei suoi confronti non è stata emessa alcuna misura interdittiva dai pubblici uffici".

L'inchiesta

L'inchiesta della guardia finanza è stata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dai pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varon. L'ipotesi di reato è quella di traffico di influenze illecite in concorso e aggravato dal reato transnazionale. Le indagini riguardano gli affidamenti effettuati da Domenico Arcuri a favore di 3 consorzi cinesi per l'acquisito di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologia, "effettuate con l'intermediazione - non contrattualizzata dalla struttura commissariale - di alcune imprese italiane, cioè la Sunsky di Milano, la Partecipazioni, la Microproducts IT e la Guernica di Roma".

Gli investigatori hanno spiegato che le società avrebbero percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi - per l'attività di intermediazione - risultati affidatari delle forniture dei dispositivi di protezione individuale (in particolare, mascherine chirurgiche e del tipo FFP2 e FFP3).

In questi giorni si è molto parlato dei rapporti tra Mario Benotti e Domenico Arcuri. Il giornalista Rai in aspettativa ha mostrato in esclusiva a Nicola Porro per Quarta Repubblica su Rete 4 diversi sms scambiati con il commissario straordinario, rivelando un particolare non indifferente: "Arcuri mi incontra in una via di Roma e mi dice che c'era una difficoltà, che a Palazzo Chigi lo avevano informato che c'era un'indagine su tutta questa situazione, forse dei Servizi. Da Palazzo Chigi si possono avere soltanto indagini che vengono dai Servizi. Ma era anche normale che i Servizi indagassero su questa cosa. Mi pregò di interrompere qualunque comunicazione con lui, cosa che io ho fatto".

"Abuso di funzioni svolte"

Da una conversazione intercettata "appare evidente che Benotti abbia svolto in modo occulto un'attività di mediazione nei confronti dell'organo commissariale, approfittando del rapporto personale con il commissario Arcuri al fine di indirizzare quest'ultimo a un canale di approvvigionamento di cui Benotti è sodale occulto, in quanto vi figurano soggetti non a lui direttamente riconducibili, canale del quale in realtà Benotti è parte attiva e determinante coordinando i ruoli di ciascun partecipe nella fase esecutiva del contratto e indicando le modalità di ripartizione delle provvigioni corrisposte dai fornitori cinesi per l'attività di mediazione". Lo scrive il gip di Roma Paolo Andrea Taviano nell'ordinanza di misura cautelare.

Inoltre si legge che Jorge Solis, Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi, Georges Fares Khouzam e Daniela Rossana Guarnieri si sarebbero "prestati con estrema facilità all'abuso delle funzioni svolte nell'ambito delle società amministrate, condotte per le quali hanno ricevuto illecite remunerazioni, concorrendo alla creazione e all'operatività di un sistema illecito finalizzato alla percezione e successivo occultamento di proventi illeciti derivanti dalla corresponsione a soggetti che formalmente non avevano alcuna legittimazione a percepirli di provvigioni a loro non spettanti per attività di intermediazione mai espletate nei confronti dei fornitori cinesi di dpi, provvigioni inerenti la stipula di contratti di fornitura

di mascherine senza ricorso a procedure ad evidenza pubblica, da parte del commissario straordinario nominato dal governo italiano per la gestione dell'emergenza sanitaria nazionale dovuta la pandemia da Covid-19".

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